Devono difendersi da un licenziamento collettivo voluto dall’azienda per la quale lavorano, ma nel frattempo non percepiscono gli stipendi da ottobre. Non hanno diritto all’indennità di disoccupazione in quanto “occupati”, ma spiragli lavorativi non se ne vedono all’orizzonte. Quella degli ausiliari della sosta della città di Capua è una situazione paradossale, perché alla società da cui dipendono è scaduto – e non è stato nuovamente rinnovato – il contratto di concessione del servizio di gestione dei parcheggi non custoditi in territorio capuano e, nel mentre, il Comune non ha avviato alcuna procedura per l’affidamento di analoghe mansioni ad altre società. La mancata corresponsione degli stipendi e l’impossibilità di ricorrere agli emolumenti previsti per la disoccupazione sta creando non pochi problemi ai lavoratori, ormai esausti e incapaci di poter provvedere serenamente al pagamento delle utenze e all’acquisto di beni di prima necessità. Situazione, questa, ancora più grave per quanti hanno – negli ultimi anni – contratto prestiti. Stamane, in piazza dei Giudici, con il supporto sindacale dell’USB (Unione Sindacale di Base), gli ausiliari della sosta hanno chiesto meno chiacchiere e più certezze al mondo delle istituzioni. Sono stati ricevuti, nel pomeriggio, in Comune, nella speranza che – a breve – sia bandita una gara per l’aggiudicazione del servizio delle soste a pagamento e, soprattutto, sia salvaguardato il loro inquadramento nell’organico della nuova concessionaria con la previsione – nel relativo contratto – di una stringente clausola sociale. Hanno anche proposto l’istituzione di una società a capitale pubblico e l’esclusione dei privati dagli appalti pubblici internalizzabili. L’obiettivo numero uno resta, comunque, la tutela del lavoro, tanto per i dipendenti in attesa di sviluppi concreti quanto per le famiglie, costrette a convivere con l’ansia di un lungo periodo di incertezza. Pressoché assente la partecipazione politica degli esponenti dell’ultima amministrazione.