Il ponte autostradale (Cavalcavia di prima categoria) di Capua mette in comunicazione la cittadina capuana con la frazione di Sant’Angelo in Formis. Si tratta di un manufatto molto trafficato soprattutto da quando il ponte nuovo di Capua è stato interdetto alla circolazione stradale per interventi manutentivi improcrastinabili e quello cosiddetto “Romano” è interdetto al transito dei veicoli pesanti. Il ponte in questione, che insiste su via Martiri di Nassiriya, un tempo denominata strada provinciale per S. Angelo in Formis, è battuto da veicoli di ogni genere, in particolare da autocarri ed autoarticolati nelle prime ore del mattino. Trattasi soprattutto di mezzi pesanti ed autobus di linea dirottati per il ponte Annibale per bypassare i ponti che collegano le due rive del fiume Volturno. Il cavalcavia autostradale di Via Martiri di Nassiriya è solitamente impegnato anche da pedoni e da numerosi podisti che, nelle ore mattutine, praticano il footing o la corsa. Il manufatto di cui si parla manca attualmente di uno spazio deputato al transito dei pedoni e dei podisti, per cui essi corrono concreto pericolo per la propria incolumità soprattutto nel momento in cui, su quel viadotto, si trovano a transitare contemporaneamente due automezzi pesanti. La dimensione complessiva della sede stradale, all’altezza del ponte autostradale, è stata notevolmente ridotta a seguito di alcuni lavori stradali eseguiti anni orsono, allorché, in aggiunta alla ringhiera o parapetto già esistente, su ambo i lati, è stato collocato un guard-rail. Lo spazio compreso tra la ringhiera ed il guard-rail sarebbe sufficiente per il transito in sicurezza di persone appiedate; esso è, però, impraticabile in quanto occupato da vegetazione spontanea (arbusti e rovi), nel frattempo cresciuta a dismisura.
Diverse invece le condizioni dell’analogo ponte autostradale (ugualmente cavalcavia di prima categoria) che insiste nel tenimento di S Angelo in Formis, su Via della libertà (Strada Provinciale n.4): questo manufatto è dotato, su ambo i lati della sede stradale, di un camminamento pedonale, con annessa segnaletica orizzontale e verticale, pure ben tenuta, come si può agevolmente desumere dalle foto a corredo del presente articolo.
Ho pensato che si trattasse di un caso isolato, praticamente non riscontrabile altrove. Mi sono dovuto, purtroppo, ravvedere, perché anche i cavalcavia autostradali di San Prisco e di Vitulazio sono conformati con i medesimi ed agevoli camminamenti per pedoni.
Quando transito per il ponte autostradale di Capua e vedo pedoni o podisti impegnare pericolosamente quel manufatto non posso non pensare alla lapalissiana disparità di trattamento tra i cittadini di Capua e quelli della contigua frazione, nonché delle viciniori cittadine. Ho sempre pensato che si trattasse del consueto degrado, ma che poi, in qualche modo, si sarebbe infine provveduto alla risoluzione di quella criticità stradale. Il tempo trascorso ed i camminamenti pedonali già da anni al servizio dell’utenza stradale appiedata dei contigui centri abitati mi lasciano presagire che l’unica utenza che rimarrà frustrata nelle proprie aspettative sarà soltanto quella capuana. Resta soltanto la palese perplessità circa la disparità di trattamento: condizioni stradali similari postulano, infatti, analoghe soluzioni tecniche, nel rispetto delle previsioni del vigente Codice della Strada, anche se trattasi di pedoni, dei quali, purtroppo, soprattutto se sono capuani, si trascurano tuttora le pertinenti esigenze in tema di circolazione stradale e di sicurezza.