CULTURA

SANTA MARIA C.V. – TEATRO GARIBALDI. PRESENTAZIONE DEL LIBRO “CAPUA – LA SECONDA ROMA”

Oggi, giovedì, alle ore 16,30, ha avuto luogo presso il salone degli specchi, del teatro Garibaldi di Santa Maria C. v., la presentazione del libro “Capua – la seconda Roma”, da parte degli autori, Mario Pagano, Soprintendente ABAP di Caserta e Benevento, ed Antonella Tomeo, Funzionario archeologo della Soprintendenza ABAP di Caserta e Benevento. Il sindaco della cittadina, Avv. Antonio Mirra, e l’assessore alla cultura, Avv. Annamaria Ferriero, hanno reso i saluti agli autori, nonché al numeroso uditorio che ha seguito con particolare interesse la presentazione del contenuto dell’importante opera di divulgazione e di approfondimento archeologico della Capua antica. Sono intervenuti Carlo Rescigno, Prof. Ordinario dell’Università degli Studi della Campania ”Luigi Vanvitelli”, del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, e Giovanna Daniela Merola, Prof. Associato dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II “, Dipartimento Studi Umanistici. Il libro si sofferma particolarmente sulla storia della Capua antica, dalla sua fondazione fino all’Alto Medioevo. Il testo, supportato da innumerevoli documentazioni , fornisce una chiave di lettura delle origini della città, addirittura dall’età del ferro, compresa l’indicazione dell’impianto urbano retrodatante a quell’epoca e della relativa necropoli. L’analisi dei reperti archeologici spazia dall’ottavo al settimo secolo a.C., con l’illustrazione dell’abitato alto arcaico di Capua nel sesto e nel quinto secolo a.C. Molto interessanti i capitoli relativi al Capitolium, al teatro, al criptoportico, al Tempio di Cesare ed Augusto, alle terme, ai templi, agli acquedotti ed alle fontane pubbliche. Gli autori del libro hanno spiegato l’ubicazione delle antiche piazze e dei mercati della città, che anche allora avevano una frequenza bisettimanale. Con dovizia di particolari è stata illustrata la Piazza Seplasia, ove erano concentrati gli artigiani che producevano un delicatissimo profumo ricavato dalle rose, noto in tutto il mondo antico. Il testo ha catalizzato l’attenzione dei convenuti per i numerosi riferimenti ai luoghi cittadini ove tuttora sono sepolte le antiche vestigia dei tempi passati.

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