AMBIENTE, COMUNICATI STAMPA

Risorse idriche al Sud, occorre continuare ad investire per rafforzare il patrimonio infrastrutturale

“La gestione delle acque nel Mezzogiorno d’Italia oggi risente positivamente degli ingenti investimenti effettuati nei decenni passati con l’intervento straordinario al Sud e si avvale di una dotazione infrastrutturale che è fattore di distintività grazie alla capacità di immaginare già molti anni fa acquedotti transregionali e diversificazione delle fonti di approvvigionamento” .Lo ha detto oggi a Napoli il presidente dell’Unione regionale Consorzi gestione e Tutela del Territorio e Acque irrigue – Anbi Campania e vicepresidente nazionale Anbi Vito Busillo, nell’intervento tenuto durante il convegno “Rapporto Sud, le utilities per il rilancio del Mezzogiorno”, organizzato da Utilitalia. Busillo ha inoltre sottolineato come l’attuale dotazione infrastrutturale sia “Un patrimonio sul quale oggi occorre investire ulteriormente, sfruttando in pieno e con intelligenza tutte le risorse disponibili dal Fondo sviluppo e coesione al Fondo europeo per lo sviluppo regionale senza dimenticare le ingenti risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e quanto appostato sul Piano irriguo nazionale”.Il presidente Busillo nel ricordare la presenza di numerosi invasi di alimentazione ad uso promiscuo civile e agricolo ha inoltre affermato: “I Consorzi di bonifica al Sud hanno sempre avuto un ruolo decisivo nella gestione delle risorse idriche che oggi il clima di attenzione sull’evento siccità riporta in primo piano e occorre non dimenticare il valore sociale ed economico del settore in un contesto territoriale nel quale la risorsa idrica è sempre stata percepita come scarsa e da utilizzare con parsimonia”. Da qui un appello del presidente Busillo:”Proprio perché oggi non si manifestano particolari criticità al Sud, è il momento di riunire intorno ad un tavolo tutti gli attori del settore idrico operanti nel Mezzogiorno per poter pianificare in maniera oculata tanto gli investimenti necessari quanto il necessario maggior coordinamento per la gestione della risorsa, per evitare future emergenze.”

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