In via Ferdinando Palasciano, sulla parete esterna dell’omonimo ospedale civile, attualmente dismesso, è visibile una lapide recante la seguente epigrafe: “Qui con la più ampia visione della tutela igienica del bimbo lattante nel 1905 ebbe sua prima sede L’ISTITUTO NIPIOIGIENICO che ideato e fondato da ERNESTO CACACE creatore della nipiologia fu esempio e modello per altri istituti nel mondo. Amici e ammiratori CAPUA 1926”. Fra qualche anno ricorrerà un secolo dalla sua collocazione ed il marmo della lapide si presenta ormai sbiadito e soltanto qualche frettoloso passante presta attenzione al contenuto di quell’epigrafe. Eppure Ernesto Cacace era noto in tutto il mondo e a Capua istituì il primo presidio nipiologico. Egli nacque a Napoli nel 1872, città nella quale conseguì a ventuno anni, presso la Regia Università, la laurea in medicina e chirurgia e a ventitré quella in scienze naturali. Dal quinto anno di medicina ebbe modo di fare esperienza nell’Istituto di anatomia patologica dell’Ospedale degli Incurabili. In quel momento storico, nella città di Napoli, le scienze pediatriche erano all’avanguardia grazie a due eminenti studiosi, Francesco Fede e Rocco Jemma. L’entusiasmo che questi due pionieri ponevano nei loro studi e nella professione sanitaria, lo indusse a specializzarsi in quella branca scientifica. Dopo qualche periodo di tempo in cui fu impegnato presso diversi ospedali napoletani, fu infine assegnato presso il reparto di pediatria dell’Ospedale degli Incurabili, presidio ospedaliero dove il Fede svolgeva l’incarico di direttore della cosiddetta . L’affiancamento al Fede gli fu di notevole giovamento tant’è che in breve tempo gli fu affidato, sempre nella città di Napoli, il reparto di pediatria dell’Ospedale della Pace e poi quello dell’Ospedale Gesù e Maria; in quest’ultimo ospedale il Fede, nell’anno 1887, aveva fondato la . La collaborazione col Fede fu molto proficua ; infatti, insieme svilupparono uno studio pionieristico sul rachitismo fetale, approntando per tale indagine il Brefomacrometro che porta il loro nome (Brefomacrometro di Fede e Cacace). Si trattava del primo strumento in assoluto per la misurazione della lunghezza del nascituro, per valutarne l’eventuale rachitismo. Alla morte del Fede, avvenuta nel 1913, gli subentrò nella docenza in pediatria. Sempre nel 1913, pubblicò uno studio molto originale e rivoluzionario sull’impiego del latte fermentato in pediatria (“Indicazioni e controindicazioni dei latti fermentati in pediatria. Osservazioni pediatriche e ricerche chimiche”). Il Cacace fu promotore del primo corso d’insegnamento nel mondo di igiene della prima infanzia presso l’Università di Napoli. In Capua, dal 1902, svolse l’incarico di medico e di docente di scienze naturali e di igiene presso la Scuola normale femminile (In tempi successivi denominata Istituto magistrale). Nella cittadina di Capua ebbe modo di sviluppare ulteriormente le sue teorie sull’igiene infantile. I suoi studi furono illustrati nel corso del Congresso pediatrico italiano del 1901 (IV Congresso) e del 1905 (V Congresso), del Congresso internazionale di medicina del 1909, tenutosi a Budapest e del Congresso internazionale per la protezione dell’Infanzia, tenutosi nel 1933 a Parigi. Notevole fu l’impegno profuso dal Cacace per debellare la malaria. Proprio a Capua istituì la stazione educativo –antimalarica e igienico –antimalarica che aveva soprattutto lo scopo di diffondere a livello scolastico le nozioni più elementari per contrastare la diffusione della malaria. Tali nozioni divennero oggetto d’insegnamento presso la Scuola normale femminile di Capua. Innumerevoli furono i suoi studi in pediatria illustrati nel corso di ulteriori congressi tenutisi anche all’estero, come il III congresso di igiene scolastica, tenutosi a Parigi nel 1910, ed il IV Congresso delle Scuole d’igiene tenutosi a Buffalo (NY), nel 1913. A Capua, ebbe modo si sviluppare appieno le sue teorie sulla cura dei lattanti, con la creazione di una nuova disciplina, denominata, per l’appunto, la Nipiologia, disciplina che si teneva distinta dalla pediatria, volendo intendere che essa, la nipiologia, si sarebbe occupata soprattutto delle problematiche della primissima infanzia del bambino lattante (da 0 a 1 anno di vita), fascia di età in cui, segnatamente in quel momento storico, veniva registrato il maggiore tasso di mortalità infantile. Prima della sua intuizione la Pediatria era soprattutto lo studio della “patologia del fanciullo e del neonato, cioè della patologia dell’adulto a dosi ridotte”. Il Cacace era innamorato del suo lavoro ed una frase estrapolata da una sua conversazione con uno studioso, suo contemporaneo, tale Antonino Anile, può spiegare, più di mille parole, la sua vocazione, come medico : ”Un bambino che muore non è solo una vita che si spegne ma anche una speranza che vien meno. Noi abbiamo il dovere, e non v’è dovere civile più alto, di questo, di sorreggere le tenere piante perché mettano radici e fioriscano”. Nei decenni successivi la nipiologia ebbe molto successo per poi rimanere assorbita nella pediatria, aggiornata in relazione agli insegnamenti del Cacace. Abbiamo riassunto la vicenda umana e professionale di un grande medico, omettendo, per ragioni di spazio, gran parte delle opere e dei meriti che gli valsero fama ed onori a livello mondiale: un gigante della medicina che ha operato a lungo e con passione nella nostra cittadina, del quale, purtroppo, le nuove generazioni ignorano forse del tutto anche la sua stessa decorsa esistenza terrena.