«Da culla del diritto siamo diventati culla dei regolamenti copiati». Così Raffaele Aveta, capogruppo di “Alleanza per la città – M5S – Verdi”, durante l’ultima seduta di consiglio comunale a Santa Maria Capua Vetere. Il riferimento sarcastico è al regolamento sulle sponsorizzazioni «pedissequamente ricopiato, e anche male, da quello della Città Metropolitana di Milano. Per questo motivo, ho chiesto le dimissioni della presidente della prima commissione Mariagabriella Santillo, responsabile della conduzione e delle convocazioni dell’organismo consiliare. Questo episodio testimonia che ormai è arrivato il momento che il sindaco intervenga politicamente per mettere un freno alle commissioni “mangiagettoni” e per portare finalmente al voto la nostra proposta di impedire alle stesse di riunirsi più di due volte la settimana».Quanto agli argomenti centrali della seduta del consiglio comunale, Aveta ha espresso «forti perplessità» sul regolamento per la monetizzazione degli standard urbanistici: «Si tratta – ha spiegato il leader dell’opposizione – di un provvedimento che lascia troppa discrezionalità all’amministrazione, favorendo una progettazione finalizzata a non rilasciare gli standard in cambio di denaro e consentendo persino che gli standard monetizzati possano essere realizzati in zona completamente diversa da quella di riferimento, o addirittura che i fondi così reperiti possano essere utilizzati per il funzionamento degli uffici anziché realizzare opere di pubblica utilità, come parcheggi e aree a verde, il che vanifica del tutto la ratio stessa degli standard urbanistici».Sulla sospensione delle opere di rigenerazione urbana in attesa del nuovo Puc, il gruppo si è astenuto perché «pur condividendo l’esigenza di evitare interventi irreversibili e potenzialmente in contrasto con lo sviluppo urbanistico della città – ha sottolineato Aveta – nutriamo molti dubbi in quanto lo stesso sindaco non è stato in grado di darci un’idea dei tempi di approvazione del Piano, fermo al palo dal 2020».In apertura di seduta, Aveta ha proposto una raccomandazione per chiedere accertamenti sugli immobili lungo tutta via Avezzana, interessata di recente da cedimenti del sottosuolo, al fine di verificarne la stabilità. Respinta dalla maggioranza, invece, la mozione “zero cani in canile”, che avrebbe rappresentato una rivoluzione nell’approccio alla gestione del canile comunale, puntando a una strategia finalizzata non soltanto al benessere degli animali da inserire in contesti affettivi familiari ma anche al contenimento della spesa pubblica, destinata (come lo stesso sindaco ha annunciato) a superare i trecentomila euro annui.