La vita non è solo il passare del tempo. La vita è l’insieme delle esperienze e la loro intensità. Nel corso della nostra vita viviamo tante avventure belle e brutte, che man mano ci portano a crescere e a diventare le donne e gli uomini che siamo. La giornata tipo varia da persona a persona, ma una cosa che accomuna tutti è la frenesia che viviamo ogni giorno unita ad una monotonia indescrivibile. Basti pensare ad uno studente, ove la sua routine è andare a scuola, tornare a casa e studiare per il giorno dopo e se rimane del tempo praticare qualche sport. Ecco è proprio questo il punto lo sport, fondamentale per la nostra salute fisica e mentale. Lo sport è aggregazione, è stare bene con se stessi e con gli altri e in alcuni casi lo sport è famiglia. Si famiglia, una parola che vuol dire tanto, la stessa per definizione “un nucleo elementare della società umana, formato in senso stretto e tradizionale da genitori e figli con l’eventuale presenza di altri parenti”. Per molti è famiglia. Si, perché quest’ultima è una grande casa, formata da grandi e piccini, insomma persone di tutte le età che si rifanno ad un solo pilastro e faro in fondo al tunnel, il Maestro Antonio Pitocchelli. Una persona che è capace di scrutare ogni singolo allievo, capire ogni sua difficoltà e fare di quest’ultima il suo punto di forza. Il maestro Antonio ci spiega proprio chi è il buon maestro: “Il maestro, non deve essere un insegnante. Ciò potrebbe apparire come un controsenso, ma il vero lavoro che il maestro deve fare è non attenersi ad uno schema predefinito, attraverso il quale si sentirà anche in diritto di giudicare. Il maestro deve far sì, che il suo bagaglio di conoscenza fluisca liberamente agli allievi. Quindi, da parte del buon maestro, non deve esserci spazio per il giudizio, ma solo per il consiglio” inoltre finisce così “il dojo una casa, un punto di ritrovo, dove nessuno è lasciato indietro ed ognuno è tenuto in considerazione, stimato per le sue capacità e particolarità, quelle particolarità che lo rendono unico e irripetibile”. Ma che cos’é quest’arte che si pratica all’interno della Tai Shin Do Kai Ryu ? Il ju jitsu un’antica forma di combattimento di origini giapponesi, di cui si hanno notizie certe solo a partire dal XVI secolo. Un metodo di combattimento a mani nude, ma talvolta con armi. Le origini dell’ju jitsu hanno radici storiche molto lontane, infatti, quando il Giappone era diviso da mille guerre tra feudatari, il ju jitsu ebbe un forte ruolo di protezione e di difesa. I Samurai divennero portatori di pace e giustizia, ripristinando l’ordine attraverso l’applicazione in combattimento delle tecniche segrete tramandate dalle molteplici Ryu (scuole) che cominciavano a diffondersi.