CAPUA – Come è noto, le arterie stradali sono delimitate da marciapiedi, cunette e banchine. Il traffico
stradale si svolge sulla “carreggiata” destinata, per l’appunto, allo scorrimento dei veicoli. Negli
ultimi anni, verosimilmente per mancanza di fondi, gli enti proprietari della strada (Stato,
Provincie, Comuni) non riescono ad assicurare una ottimale manutenzione alle strade di rispettiva
competenza. Inaspettatamente è avvenuto qualcosa di veramente imprevedibile. La vegetazione
spontanea, che abbonda ai margini delle strade, non più curata da decenni, ha ormai coperto fossi,
cunette, banchine e qualsivoglia manufatto stradale. Venuta a mancare la manutenzione del tutto,
allorché si verificano violenti nubifragi, le strade diventano degli acquitrini, essendo rimaste
ostruite le vie di scolo delle acque meteoriche. Come unico baluardo a difesa della circolazione
veicolare è rimasto il traffico stradale. Di molte strade, anche arterie statali e provinciali, è rimasta
visibile la sola “carreggiata”; oltre di essa non c’è più niente che possa ricondursi al concetto di
strada. La carreggiata è, oggi, però, difesa dal traffico stradale che quanto è più intenso tanto più
riesce a frenare e contrastare l’avanzata delle sterpaglie, dei rovi e degli arbusti. Le auto, infatti,
strisciando con le loro fiancate contro i germogli, i polloni, i ramoscelli e le erbacce, sagomano e
consumano con il loro attrito la parte inferiore della vegetazione; gli autobus, gli autocarri e tutti i
veicoli commerciali, aventi una sagoma in altezza abbastanza alta, completano il lavoro di accorto
contenimento dell’inarrestabile avanzata del verde stradale. Le tracce dei frequenti passaggi degli
pneumatici ai margini della carreggiata si notano proprio in prossimità di quella fitta cortina di
verde -che non può avanzare oltre a causa del traffico che sopra vi si svolge- che ormai sembra
fare da “confine stradale”, in una accezione, però, diversa da quella contenuta nel Codice della
Strada (nelle foto di testa, il caso di una strada del capuano. In basso, un suo particolare).
Nei secoli passati -ed ancora adesso- i possidenti si avvalevano di valenti giardinieri, esperti di arte topiaria, per stupire se stessi ed i loro visitatori con le stupefacenti forme geometriche date
al verde dei loro parchi, arricchiti finanche di compositi labirinti. In questo secolo, invece, in Italia,
a causa del contenimento della spesa pubblica, per contrastare il degrado, siamo riusciti a
coinvolgere il traffico stradale nella manutenzione, addirittura artistica, del verde. Naturalmente,
quelle appena formulate, sono delle osservazioni ironiche derivanti dall’osservazione, neanche
troppo attenta, dello stato attuale delle arterie stradali, soprattutto di quelle dell’Italia
Meridionale ed Insulare. Auguriamoci di ritornare all’attenta manutenzione del passato, quando
pure la segnaletica orizzontale e verticale, perdurava nel tempo, a differenza di quella presente
che sembra avere una durata effimera, soprattutto di quella orizzontale -con riferimento anche
agli attraversamenti pedonali- che sembra dissolversi nell’immediato, anche a seguito di un
banale acquazzone.
Immagini di repertorio di strade invase dalla vegetazione per mancanza di manutenzione