CAPUA – Nel mese di agosto del decorso anno questo giornale online si faceva portavoce del
malcontento degli abitanti di via Martiri di Nassirya, che lamentavano
l’impraticabilità di un buon tratto del marciapiede adiacente all’ex campo profughi,
nella parte che corre lungo di esso fino alla chiesa di San Cristofaro, a causa di una
recinzione di cantiere, purtroppo mai rimossa, colà collocata in occasione della
costruzione di un muro in cemento armato, in luogo di quello preesistente, meno
elevato, munito di inferriata (nelle foto di testa).

Sono soprattutto i pedoni ed i podisti a lamentarsi del persistente inconveniente che non consente l’utilizzabilità del marciapiede, al servizio di un’arteria abbastanza trafficata da veicoli, anche pesanti.
La mancanza di qualsivoglia indicazione in ordine al suddetto cantiere, ormai in stato di degrado,
lascia presupporre che esso sia stato dimenticato al termine dei lavori. Essendo
trascorso oltre mezzo anno dal precedente articolo, si ritorna, ancora una volta, a
recepire le note di doglianza di quanti evidenziano come tale intralcio alla
circolazione dei pedoni non sia stato ancora fatto rimuovere dagli uffici
istituzionalmente deputati alla vigilanza stradale, trattandosi di un’area fortemente
urbanizzata, oltre che interessata da intenso traffico veicolare. Quel tratto di
marciapiede, in relazione al sussistente impedimento, è sottratto pure alla pulizia
stradale, oltre che divenire terreno fertile di vegetazione spontanea ed abbandono
di rifiuti. In questo lasso di tempo è stata finanche ripavimentata l’adiacente via
Martiri di Nassirya, con la ritinteggiatura della segnaletica orizzontale. E la rete di
cantiere, ormai logora, continua a fare bella mostra di sé.
