Questa mattina, militari appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Calvi Risorta, unitamente a quelli dei Reparti Forestali di Alife e Caserta, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare personale degli arresti domiciliari emessa, su richiesta di questa Procura della Repubblica, dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di N.M.R. cl.’1995, gravemente indiziato dei reati di cui agli articoli 81 e 423 bis, commi 1, 3 e 4, c.p .
Dalle indagini svolte emergevano gravi indizi di colpevolezza, a carico dell’indagato, avendo lo stesso cagionato quattro distinti incendi boschivi di natura dolosa, per una superficie complessiva di circa trentotto ettari, ricadenti sui versanti collinari facenti parte della catena denominata “Monte Maggiore”, in comune di Camigliano (CE). Gli incendi venivano consumati nelle date dell’8 e del 9 agosto 2020 e hanno riguardato terreni cespugliati e ricoperti di vegetazione arbustiva (macchia mediterranea) e da bosco quercino, nonche fondi utilizzati come pascoli a ridosso di aree boscate, situati tutti in zone soggette a vincolo paesaggistico ed idrogeologico, ricorrendo dunque l’aggravante di aver danneggiato un’area protetta, provocando un esteso nocumento all’ambiente. Le indagini hanno preso spunto dagli iniziali accertamenti operati dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Calvi Risorta (CE) che, attraverso l’esame delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, notavano il transito anomalo del veicolo in uso al N., proprio nella fascia oraria compatibile con quella di accensione degli incendi.
Il N. risulterà essere un volontario della locale “Protezione Civile” di Camigliano, compagine di Protezione Civile che si occupa, tra l’altro, anche di coadiuvare le operazioni di spegnimento degli incendi boschivi nel predetto territorio comunale.
I successivi approfondimenti investigativi, diretti da questa Procura, attuati mediante l’analisi delle posizioni GPS del tracker installata sull’autovettura dell’indagato e l’esame dei tabulati del traffico telefonico dell’utenza cellulare in uso al medesimo, risultavano determinanti nell’accertare il coinvolgimento del N. nella dinamica incendiaria. Veniva infatti confermato che l’indagato si era portato ripetutamente con la propna autovettura proprio in prossimità dei punti di insorgenza dei quattro incendi boschivi e negli orari compatibili con l’accensione degli stessi, per poi comunicarne l’avvenuto avvistamento in assoluto ritardo, proprio per non destare sospetti. La presente indagine costituisce l’ultima delle numerose iniziative di contrasto di questa Procura della Repubblica ai fenomeni criminali degli incendi boschivi, repressione che rappresenta una delle priorità di questo Ufficio e dei Servizi di Polizia Giudiziaria specializzati nelle relative investigazioni.