Siamo fortunati. Siamo fortunati noi che abbiamo vissuto l’epopea di Federica Pellegrini, lo siamo soprattutto noi che abbiamo attraversato momenti bui del nuoto. Tra gli anni 80 e 90 lo sport fra le corsie, il periodo in cui ero uno scarso nuotatore agonista, era quello che è ora l’Atletica. Buoni atleti, ma veramente pochi quelli che potevano ambire ad una medaglia. Uno al massimo per evento. Sacchi (colui che commenta le gara come tecnico da almeno 30 anni), Battistelli, Lamberti. Ci si esaltava quando un atleta “scansava la finale B (all’epoca esisteva) ed entrava nel lotto di finale.
Quei tempi sono lontani, perchè la generazione di fine anni 90 e forse un cambio di marcia del mondo natatorio, ha portato una serie di atleti che hanno dato lustro all’Italia a partire da Brembilla, Rosolino, Fioravanti, Rummolo, la Filippi e sì, anche lei, la Divina. Federica Pellegrini.
Chi credeva che quel 1:57.33 di ieri fosse il segno della resa si sbagliava e di grosso.
Alle 3.30 all’Aquatics Centre di Tokyo il tempo si è fermato, la bolla non è stata quella sanitaria, ma temporale. 20 anni di carriera, 6 ori mondiali, uno olimpico, una serie di record del mondo e l’appuntamento con un’altra statistica per lanciarla direttamente nella Hall of Fame senza attendere la decretazione della burocrazia.
Il via dalla corsia n° 8, quella del peggior tempo di accredito. In semifinale è arrivata con il 15° tempo su 16. Il piglio è certamente diverso rispetto alla batteria. Il tabellone al tocco dice 1’56”44 ed è finale!!! 7° tempo e domani mattina sarà un’altra battaglia, ma soprattutto sarà la prima nuotatrice a raggiungere la finale in 5 edizioni delle Olimpiadi nella stessa specialità.
Io c’ero, incollato alla tv ovviamente, ad Atene nel 2004 quando conquistò l’argento con l’espressione delusa, delusione che le provocò la solita batteria di critiche e si trovò a gestire la prima ondata di odio. Proprio ieri, 17 anni dopo è ancora a lì a lottare come una leonessa.
Piange Federica, piangiamo noi che la guardiamo, impossibile resistere:“ Non trovo le parole.. Adesso sarà puro divertimento. Felice di essere lì e fare un ultimo tentativo”.