«Abbiamo un obiettivo concreto e ambizioso: proporre la nostra città come “capitale italiana della cultura 2025”». Raffaele Aveta, candidato sindaco a Santa Maria Capua Vetere, punta decisamente in alto e immagina una programmazione culturale in grado di portare davvero la città nel novero di tante altre realtà che, nel corso degli anni, hanno saputo imprimere una svolta al loro destino.
«In queste settimane – spiega Aveta – ho avuto contatti (e altri ne stiamo avendo in queste ore) con alcuni sindaci e amministratori di città che sono un modello di programmazione culturale: da Procida a Matera, da Sorrento a Palermo. Con loro ci stiamo confrontando per essere pronti e qualificati a presentare la nostra candidatura. Dopo le elezioni, costituiremo immediatamente un team, formato da consiglieri di tutte le espressioni politiche, esperti dell’università, dell’arte, dell’archeologia e della cultura in generale, rappresentanti delle importanti realtà che già operano sul nostro territorio, per studiare tutte le iniziative necessarie per presentare al Ministero una proposta concreta, ricca, di altissimo profilo e realmente fattibile per la scelta della “capitale italiana della cultura 2025”. Si tratta di un’opportunità di non poco conto, se consideriamo che alla vincitrice del bando è assegnato ogni anno un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività programmate, ma soprattutto alle ricadute positive su tutto l’indotto turistico e sul commercio cittadino».
Secondo Aveta «è diffuso il malcontento per la penuria di attività culturali in città, dovuto a governanti miopi, incapaci di una reale progettazione di eventi di alto livello, ma soprattutto ancora legati a vecchi schemi, ormai più che superati in tutto il mondo, per i quali la cultura è un settore secondario. Noi siamo invece convinti che una città viva è una città in cui i giovani abbiano opportunità di crescita, una città in cui musicisti, attori e tutti gli artisti si sentano a casa, senza essere costretti a guardare ad altre realtà con invidia per quello che qui non si osa neanche pensare, una città in cui il fermento e la vitalità siano anche un motore di sviluppo economico e commerciale: in definitiva, una città che sia capace di attrarre visitatori ai quali verrà mostrata la Santa Maria Capua Vetere che vuole cambiare davvero».