Non c’è Comune della Campania, Comando di Polizia, Capitaneria, Comunità Montana, Autorità di Bacino e Consorzio di Bonifica, che oggi non abbia ricevuto dalla Regione l’avviso di allerta riguardante le avverse criticità meteorologiche previste per la giornata di domani e la successiva nottata. Al netto dell’operatività delle forze dell’ordine, dei corpi dei soccorritori e delle squadre della Protezione Civile, sempre pronte ad intervenire in pochi minuti, ci chiediamo se – dalla bomba d’acqua di poco più di un mese fa – potremmo nuovamente aspettarci analoghi disagi. Il colore dell’allerta è “Arancione” e, visto quanto accaduto a settembre, non ci sarebbe da meravigliarsi se i vari sindaci, collaborati dagli Uffici Tecnici, abbiano nel frattempo adottato le giuste azioni preventive, come la pulizia delle caditoie, il consolidamento degli argini, il controllo cautelare dei sottopassi, delle pompe idrovore, il censimento degli alberi pericolanti, per non parlare della sorveglianza delle aree più esposte al rischio di franamento. Chi più, chi meno conosce le problematicità idrogeologiche del proprio territorio, perché in fondo ad allagarsi sono solitamente le stesse strade, gli stessi sottopassi e gli stessi sottoscala. Basterebbe lasciare un tombino libero dalle foglie o dal fango per evitare i consueti disagi di cui a farne le spese sono sempre i commercianti e i cittadini, costretti a chiudere i negozi ed ad abbandonare per qualche ora le proprie abitazioni. Siamo certi che gli amministratori – chi più, chi meno – avranno già predisposto le opportune misure per limitare al massimo le conseguenze derivanti dagli eventuali temporali previsti. Anche il fiume non farebbe più paura se si avesse la certezza che tutte le valvole di chiusura delle condotte idriche urbane a ridosso degli argini siano tutte funzionanti. Ci piacerebbe pensare che tutto sia efficiente, ma in realtà non è così. Il rischio idrogeologico del Monte Tifata non sembra interessare più a nessuno, forse solo a qualche piromane che, avendone distrutto l’intera vegetazione in estate, vorrà magari godersi la tenuta ancor più fragile dei suoi versanti. Ci saranno anche Comuni virtuosi, ma le condizioni di numerose strade e caditoie non appaiono particolarmente esaltanti, ed attività che abbiano potenziato lande più esposte a franamenti non sembrano esserci state. Vorremmo tanto sbagliarci e goderci in sicurezza le nostre strade, i fiumi, i laghi, i torrenti e le case in montagna o in collina. Chissà. Non ci resta che attendere una gran brutta giornata di pioggia e confidare nella buona coscienza dei preposti istituzionalmente alla prevenzione.