Uomini e Madri, un intreccio tra storie ed origini, cultura sociale e natura. Nel tempio delle “Matres Matutae”, nel Museo Provinciale Campano di Capua, il “Corpo Vivente” di Danilo Ambrosino incontra le sculture e gioielli archeologici custoditi nel palazzo Antignano. Un connubio tra moderno e passato che fa da trama alla personale del poliedrico artista napoletano che, ieri, ha ricevuto il suo battesimo inaugurale nel complesso museale capuano. La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e curata da Olga Scotto di Vettimo, è stata introdotta dal direttore del Mann Paolo Giulierini. Al vernissage hanno partecipato esponenti del mondo delle istituzioni, artisti e qualche cittadino, ovviamente con partecipazione limitata per effetto della misure di prevenzione anti-Covid. L’esposizione delle 21 opere di Ambrosino, in programma fino al 30 gennaio, è stata concomitante con un altra mostra di particolare interesse, dedicata ai “Gladiatori”, arricchita – al di là dei reperti ospitati nel Museo Provinciale – dai contributi tecnologici e digitali del Museo Archeologico di Napoli, con rimandi al Museo dei Gladiatori e all’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere. Soddisfatti i tre esponenti del Consiglio di Amministrazione del Museo Campano, Rosalia Santoro, Carmela del Basso e Fausto Beato, cui va il merito di aver reso la struttura di via Roma più dinamica e aperta alle nuove sfide. La mostra “LEIB_Il corpo Vivente, che analizza il corpo non come oggetto ma come strumento di esperienza, nella sua accezione vivente e senziente, è un altro tassello che si rivolge verso questa prospettiva. I corpi dell’Ambrosino sono migranti, profughi e viaggiatori che esprimono, con le loro esperienze, molteplici contenuti misti tra vissuto e sensazioni, che si intersecano tra sofferenza ed eroismo.
Danilo Ambrosino, artista poliedrico conosciuto a livello nazionale ed internazionale, è napoletano. Dopo un’intensa attività lavorativa nel campo della gestione aziendale, ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla pittura, convertendo la destinazione della sua abitazione nella più consona connotazione di “home gallery”. È nata così, con la collaborazione dell’architetto Anna Fresa, D.A.F.Na, un’organizzazione associativa che promuove arte. L’artista partenopeo è stato protagonista degli Open Project a Napoli, Roma, Torino e Parigi, ed ha esposto anche al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann), al Mac di Milano, all’Art Karlsruche e alla Fiera d’Arte Contemporanea di Parigi, oltre che in altre location di rilievo.