Un “Coordinamento Unitario per la difesa del patrimonio bufalino” rappresentativo della maggioranza delle aziende casertane del settore. L’iniziativa è nata nel corso dell’incontro via web del 3 gennaio scorso, convocato da Altragricoltura (Pres. Gianni Fabbris), dall’Associazione Tutela Allevamento Bufala Mediterranea (Pres. Antonio Noviello), dal SIAAB (Pres. Lino Martone) e dalla Consulta Allevatori di Grazzanise (Gioacchino Caianello) , aperto alla partecipazione dei Sindaci, degli eletti e delle realtà sociali del territorio per discutere degli elementi emersi all’indomani della diffusione dei dati resi dall’Asl di Terra di Lavoro alla Procura di Santa Maria Capua Vetere sui circa 140 mila capi abbattuti in 10 anni per sospetta brucellosi, animali risultati poi puntualmente sani agli accertamenti post mortem.Indetta la mobilitazione generale ed una manifestazione pubblica per il 26 gennaio prossimo, l’incontro ha visto la sottoscrizione di un documento unitario (siglato in nome degli associati anche da Paolo Carlino della Lega Allevatori Bufalini e da Domenico Fenizia dell’Associazione Amici della Bufala) che prevede tra l’altro la richiesta dell’apertura di un tavolo regionale di confronto sulle proposte elaborate dal Coordinamento a partire da un piano di rilancio e tutela della filiera (allevatori, trasformatori artigianali, trasportatori e distributori non industriali) contro la speculazione finanziaria. Il tavolo – è stato sottolineato – subordinato ad un preventivo chiarimento sugli abbattimenti ingiustificati di bufale sane degli ultimi anni e alla revoca degli incarichi ai responsabili dell’emergenza e tra questi ad Antonio Limone (Direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Portici) e Paolo Sarnelli (Responsabile del Settore Veterinario della Regione Campania).”La nascita del Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Biufalino – affermano – i sottoscrittori del documento che ricordano di rappresentare (numeri alla mano e atti ufficiali) la maggioranza degli allevatori casertani – è la migliore risposta ai patetici tentativi, destinati a fallire, di dividere gli allevatori scegliendosi interlocutori senza alcuna reale legittimazione. Meglio farebbero la Regione e Roma a dare risposte chiare e definitive alle domande che poniamo da troppo tempo inascoltati”.Il documento – fa sapere il Coordinamento – è aperto alla partecipazione di tutti gli uomini e donne libere e le associazioni e realtà istituzionali che vorranno partecipare al percorso di mobilitazione e che potranno aderire inviando una mail a salviamolebufale@altragricoltura.net. Tutti i materiali e gli aggiornamenti alle pagine www.altragricoltura.net/salviamolebufale che verranno aggiornate quotidianamente.
Piuttosto: SALVIAMO GLI ANNUTOLI