Il direttore della Reggia di Carditello, attraverso un post divulgato sui social, ha comunicato di aver rassegnato le proprie dimissioni dalla carica istituzionale ricoperta per conto dell’omonima fondazione. Il professionista ha anche motivato le ragioni che lo hanno portato ad assumere tale decisione. Il Presidente avrebbe espresso “una valutazione negativa sui risultati ottenuti in questi tre anni dalla Fondazione, basandola su due considerazioni. La prima legata al presunto ritardo dei lavori di restauro e la seconda proprio all’insofferenza del personale”. Formato, che molto si è adoperato per la riqualificazione del sito monumentale, ha invece restituito al mittente le accuse, evidenziando quanto fatto nel corso della sua gestione. Riportiamo uno stralcio della sua nota:
“Poco più di tre anni fa, il 1 luglio 2018, iniziava la mia avventura come Direttore della Fondazione Real Sito di Carditello
Il Real Sito, come molti oramai sanno, è un #magnifico complesso monumentale, che tuttavia per una serie di vicende #storiche, e nonostante il prodigarsi dei volontari, si trovava allora in una situazione #disastrosa: vi pascolavano le pecore, i boschi erano invasi da #rifiuti, collinette di #amianto accoglievano l’ingresso dei visitatori. Per anni il monumento era stato utilizzato dai #clan camorristici quale base per lo sversamento di rifiuti speciali nella c.d. “Terra dei Fuochi”.
In questo brevissimo lasso di tempo, un #piccolomiracolo, probabilmente insperato ma riconosciuto da tutti, si è però compiuto. I boschi sono stati bonificati e ospitano oggi #attività teatrali, educative e sportive; nel galoppatoio si svolge l’importante rassegna estiva del #CarditelloFestival; le principali cantine della zona hanno piantato #vigneti nei terreni prima inquinati. Una boccata di #ottimismo ha permeato un intero territorio violentato e depresso per troppi anni.
Il Real Sito ha ribaltato il proprio sistema dei #valori: dove prima c’era l’amianto, si svolgono ora le attività di #ippoterapia per i bambini autistici; un ragazzo #rifugiato senegalese gestisce la mandria dei cavalli Persano; #detenuti alla messa in prova si occupano dell’accoglienza dei visitatori. A Carditello sono state insediate le attività del #parlamentino studentesco promosso dalla #diocesi di Aversa e dalle scuole di una ventina di comuni, mentre #Intercultura, che cura lo scambio internazionale di studenti, ne ha fatto la propria sede.
Carditello è oggi un centro che genera #benessere e #innovazione sociale, ed è attrattiva per le imprese, i giovani e le donne. Qui è nata Volare sull’Arte, che gestisce i voli in mongolfiera e in ultraleggero, mentre i boschi, dove già si svolgono attività di yoga e benessere, ospiteranno da aprile 2022 i percorsi acrobatici della nuova start-up giovanile delle “avventure reali”. Una importante collaborazione è stata consolidata con la
#Accademia di Belle Arti di Napoli, per la realizzazione di attività artistiche, tra cui la nascita di una #sartoria di Carditello, anche connessa alle seterie di San Leucio della Rete San Leucio Textile.
Importanti #sponsor privati hanno cominciato a collegare la propria immagine al Real Sito, beneficiando del grande ritorno di immagine testimoniato dal successo del #brand Carditello, testimoniato da ben 116 passaggi #televisivi, il cui caso è divenuto oggetto di studi da parte di università nazionali e straniere.
L’attività di valorizzazione è stata inoltre estesa all’intero territorio: sono stati realizzati i primi sentieri dei #Cammini di Carditello, tra cui quello dei #gelsi, finanziato con un #crowdfunding aperto ai bambini, che ha richiamato l’attenzione della Via Europea della Seta promossa dal Consiglio d’Europa. E’ stata inoltre sviluppata una importante proposta per mettere in rete i siti interazionali della cavalleria storica.
A Carditello ci sono però anche dei #problemi, che ho evidenziato nella mia relazione al Consiglio di Amministrazione svoltosi il 20 dicembre scorso. La gestione della bellissima mandria dei cavalli Persano e la necessaria assicurazione di un servizio di vigilanza 24 ore su 24 generano un importante #disavanzo strutturale che non è coperto dai contributi dei Fondatori. Il personale in organico alla Fondazione non dispone inoltre delle necessarie #competenze per affrontare le nuove importanti sfide che attendono il sito nei prossimi anni.
Di questo ho inteso parlare con il #Presidente della Fondazione nei giorni scorsi, inquadrando la fine del mio mandato, a fine giugno 2022, e il suo eventuale rinnovo, quale punto di svolta per affrontare tali criticità, attraverso strategie di #rafforzamento delle #entrate strutturali e del #personale. Le prime a mio avviso dovrebbero provenire soprattutto dalla vendita di #biglietti e servizi a pagamento, oltre che dall’attrazione di #sponsor, mentre per le seconde è necessario imprimere una svolta, attraendo le #migliori risorse presenti sul mercato.
Il Presidente ha tuttavia espresso una valutazione #negativa sui risultati ottenuti in questi tre anni dalla Fondazione, basandola su due considerazioni. La prima legata al presunto ritardo dei lavori di restauro; la seconda proprio all’insofferenza del personale.
Ora, è necessario sapere che l’attuale fase dei restauri, svolta con tutte le limitazioni imposte dalla pandemia, non è in capo alla Fondazione, ma al #Segretariato Regionale del MIC, cui compete la direzione e l’attuazione dei lavori, rispetto ai quali la Fondazione è un beneficiario finale. Non ha alcun senso collegare la #performance del Direttore all’azione di un soggetto #terzo che non risponde al suo mandato nè in maniera diretta che indiretta. La considerazione mi è apparsa del tutto #pretestuosa. Diverso sarà per i lotti successivi, il cui avvio è tuttavia vincolato alla conclusione dell’attuale fase.
La gestione del personale, al contrario, è – ai sensi dello Statuto – competenza #totale del Direttore, rispetto alla quale al Presidente non è consentito di interferire, ma valutarne esclusivamente il risultato finale dal punto di vista organizzativo.
Il problema è che il personale originariamente selezionato dalla Fondazione era, a mio avviso, largamente privo delle #competenze ed esperienze necessarie a gestire un processo di restauro e valorizzazione così importante. Per questa ragione ho gradualmente cercato di sopperire avvalendomi di importanti competenze #esterne, solo attraverso le quali è stato possibile raggiungere i risultati sopra illustrati. Tutto questo senza gravare sui costi della Fondazione, perché sostenute da importanti progetti da me personalmente #elaborati ed ammessi a #finanziamento.
Come è normale in questi casi, l’ingresso di persone #nuove ed esperte ha generato la #reazione dei dipendenti originari, che ha trovato l’inopportuno sostegno del Presidente, cui erano originariamente legati.
Preso comunque atto della valutazione negativa dei risultati da me conseguiti, espressa a valere su tali due aspetti, e trovandomi in totale dissenso con tale valutazione, che incrina peraltro il rapporto di reciproca e personale #stima e #fiducia con il Presidente, ho inteso anticipare la conclusione del mio contratto, rassegnando, con il preavviso dovuto, le dimissioni dalla carica di direttore.
Ne scrivo qua le motivazioni perché da quest’oggi sarà, nel suo piccolo, una notizia pubblica, di cui mi sarà chiesta la ragione e rispetto alla quale ritengo doveroso assicurare la necessaria #trasparenza.
Da anni mi occupo di progetti di #sviluppo, anche al #Sud, dove ho scelto di vivere, portandomi il #passato e la voglia di #riscatto di una famiglia di origine meridionale che come tante emigrò al nord negli anni ’60 dello scorso secolo. Lo faccio con una grande #passione e credo anche #competenza, maturata in tanti anni di studio all’estero, avendo conseguito, oltre alla laurea in Ingegneria al Politecnico di Milano, importanti master in #GranBretagna e #Germania, totalmente finanziati con i risultati del mio lavoro.
Ho svolto numerosissime attività di #consulenza e progettazione a livello #internazionale, anche in contesti politicamente molto complessi, dove vengo generalmente chiamato per le doti di #equilibrio e #professionalità dimostrate.
Sono convinto che l’esercizio #arbitrario della politica e del potere, non supportato da un imparziale sistema di misurazione e #valutazione dei #risultati effettivamente ottenuti, rappresenti un grave limite alla crescita del paese, e soprattutto – ma non solo – del nostro Mezzogiorno, e lo esponga, come nel mio caso, agli #umori e ai #capricci dei #potenti di turno.
Sono comunque grato di avere potuto svolgere questi tre anni perché ho avuto modo di conoscere e collaborare in questo #bellissimo territorio con persone #fantastiche, che mi hanno onorato del loro #affetto e della loro #amicizia. La ricchezza dei rapporti umani e le importanti relazioni interpersonali costruite rappresentano la conquista più grande, che porterò per sempre nel mio cuore”.