Sarà una catena umana a lanciare la prima delle future azioni di protesta che molti cittadini hanno deciso di adottare per denunciare pubblicamente lo stato di indifferenza che grava pesantemente sul ponte “Nuovo”, l’infrastruttura fluviale che sovrasta il Volturno nel centro storico della città di Capua. Un primo incontro, per tracciare le linee guida e i passi programmatici per la giusta rivendicazione della messa in sicurezza del ponte, ci sarà probabilmente nel corso della serata di martedì prossimo, nei pressi della Pro Loco, in piazza dei Giudici. Il complesso fluviale, attraversato dalla statale Appia, ha manifestato criticità già nel 2008 e, da allora, si sono succeduti progetti, consulenze, appalti e finanziamenti vari, fino alla definitiva chiusura disposta – con sequestro – dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. I danni subiti dalle attività commerciali e imprenditoriali sono incommensurabili. Molti negozi hanno nettamente calato il proprio margine di profitto, per non parlare degli stabilimenti industriali dell’area nord della città, che hanno dovuto fare i conti con un netto incremento dei costi dei carburanti e delle spese di trasporto a causa dei divieti di transito imposti ai mezzi pesanti sul ponte Nuovo e sul vicino ponte Romano. Fortunatamente, le prove statiche effettuate su quest’ultima infrastruttura non hanno decretato problemi di sorta, ma i disagi restano elevati. Il ponte “Nuovo” è stata una passerella per politici di varie estrazioni ideologiche, ora affini. Hanno personalmente preso visione dello stato dei luoghi e delle persistenti criticità l’ex ministro Toninelli e il governatore della Campania De Luca. Nonostante ciò, nulla nel frattempo è cambiato.