Ieri 8 Luglio si è celebrata la giornata del Mar Mediterraneo.
Il nostro meraviglioso “mediterraneo”, ha conosciuto tragedie e regalato opportunità, sostenuto la vita e ispirato meraviglie, è da sempre, la culla della nostra civiltà.
È stato il teatro principale della storia che conosciamo.
L’abbraccio materno, la coperta sulle nostre fugaci e ingombranti esistenze.
L’occasione per sederci comodi su uno scoglio ad osservarlo. Immenso, ma raccolto. Custode soltanto dell’1% della massa complessiva degli oceani ma accogliente dimora di oltre il 12% delle specie marine.
Uno scrigno preziosissimo di passato, presente e futuro la cui esistenza è minacciata dal nostro egoismo.
Pesca massiva, disastri ambientali e sversamenti di plastiche lo stanno lentamente erodendo. E’ una casa che si sgretola pezzo dopo pezzo mentre noi – tutt’intorno – inseguiamo orizzonti lontani.
E allora, almeno oggi, prendiamoci un minuto. Uno soltanto, per osservarlo e celebrarlo. Per sentirlo scorrere dentro di noi. Come fa dalla notte dei tempi.
Fiero, materno, comprensivo. Senza di lui non esisteremmo e – almeno oggi – faremmo bene a ricordarlo.