Dopo la petizione, che ha ottenuto molte adesioni, l’ex sindaco di Castel Volturno Mario Luise è ritornato ad accendere i riflettori in merito alle procedure relative alla richiesta di attivazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti pericolosi in località Tre Pizzi nel Basso Volturno. Dopo aver sottolineato che la Conferenza dei servizi del 25 maggio ha nuovamente rinviato a luglio ogni decisione, concedendo una ulteriore proroga di 60 giorni, egli fa rilevare con competenza in materia che “il ricorso a continui aggiornamenti della pratica – che sottolineano quanto l’istanza sia impropria e palesemente inadeguata – appare molto irrituale. Infatti, non si spiegano i tempi di questa procedura e a quanti altri rinvii si voglia ricorrere prima di esprimere un definitivo parere. Le Conferenze dei servizi sono nate con lo spirito della speditezza, e non possono protrarsi all’infinito”. Tra l’altro va sottolineato che il Comune di Castel Volturno recentemente ha adottato il PUC, e le norme di salvaguardia relative alla destinazione della zona in questione destinata ad attività agricole si vanno ad aggiungere al parere sfavorevole all’impianto, già espresso dall’intero Consiglio Comunale. Alla luce di questi dati i vincoli della zona restano inamovibili. Se non bastasse l’Arpac ha reiterato il proprio parere negativo, così come tante associazioni ambientaliste, tra cui l’ Associazione medici per l’ambiente, che continua a denunciare i gravi pericoli per la salute dei cittadini. Di fronte a questi dati inoppugnabile viene da chiedersi cosa si aspetta per chiudere la pratica.
In primo luogo – ha evidenziato il referente di “Le Piazze del Sapere” Pasquale Iorio – lo chiediamo al sindaco e ai gruppi consiliari i quali debbono rivendicare con forza una conclusione della Conferenza con un parere negativo in merito all’apertura dell’impianto, coerentemente con le posizioni già assunte. Tutto questo nell’unico interesse della collettività già molto provata nonché di un territorio assoggettato da tempo al continuo degrado, piuttosto che a urgenti provvedimenti di bonifica e risanamento.
In tal senso dovrebbero intervenire anche gli organi competenti della Regione Campania, a partire dal Presidente della Commissione Ambiente Giovanni Zannini (che tra l’altro è della zona domiziana) e l’assessore competente il Vice presidente Fulvio Bonavitacola. A loro ci rivolgiamo per chiudere l’ennesima ferita a danno dell’ambiente e della salute di un vasto territorio, come quello domiziano.