Mancano ormai tre settimane alle elezioni provinciali e le candidature per le cariche di Presidente e di consigliere sono ormai delineate e ben note. Il motivo? Pare che in questa tornata elettorale si sia pensato di dare maggiore risalto ai nomi degli aspiranti amministratori dell’ente Provincia piuttosto che ai programmi o alla sintesi di obiettivi strategici da realizzare a breve termine. I sindaci di Santa Maria Capua Vetere e di Caiazzo, Antonio Mirra e Stefano Giaquinto, sfidano l’attuale Presidente e primo cittadino di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca, rispettivamente appoggiati dai papabili consiglieri provenienti dalle diverse municipalità del Casertano. Il fatto che non siano i cittadini a votare, ma i rappresentanti dei vari Comuni, sembra rendere ancor più evidente l’assenza di programmi e la circostanza che alcuna parola sia stata spesa per la soluzione dei problemi atavici del territorio. Come se non esistessero, nonostante le competenze funzionali della Provincia che, secondo lo statuto, sono:
a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento;
b) tutela e valorizzazione dell’ambiente;
c) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale;
d) costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;
e) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale;
f) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali;
g) gestione dell’edilizia scolastica;
h) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale;
i) cura dello sviluppo strategico del territorio e gestione di servizi in forma associata in base alle specificità del territorio medesimo;
j) cura delle relazioni istituzionali con province, province autonome, regioni, regioni a statuto speciale ed enti territoriali di altri Stati con esse confinanti e il cui territorio abbia caratteristiche montane, anche stipulando accordi e convenzioni con gli enti predetti”.
Non sfugge all’occhio che alcune materie orbitanti sotto la gestione dell’amministrazione provinciale andrebbero trattate con maggiore proficuità ed incisività. Le condizioni delle arterie provinciali non sono particolarmente impeccabili e, se andiamo a parlare di ambiente e rivolgiamo lo sguardo al Volturno e alle risorse idriche del territorio, non riesce facile esaltarsi. C’è poi l’edilizia scolastica, le pari opportunità e il controllo delle discriminazioni in ambito occupazionale, per non parlare dei trasporti e della programmazione della rete scolastica. Ci sarebbe tanto da dire e, invece, si fanno nel frattempo solo pacche sulle spalle e nomi, divulgati – come encomio di radicate e possibili future alleanze politiche – sulle testate e sui social. Anche se i cittadini non votano, pur se rappresentati nei rispettivi consigli comunali, meriterebbero qualche parola in più, giusto per sperare in un impegno che vada verso un obiettivo che converga, deciso, verso l’interesse delle comunità locali, al di là dei nomi e dei simboli ormai noti.