Napoli – “La candidata dovrà avere: […] carattere solare e di bella presenza. Si richiederà l’invio di una foto a figura intera in costume da bagno o similare.”. Così si legge sull’offerta di lavoro pubblicata online da una ditta napoletana che offre vigilanza privata e accoglienza, per il ruolo di Receptionist in Lingua Inglese presso una struttura del Centro Direzione. Accanto a conoscenze e competenze, dunque, l’azienda ha posto come vincolo delle doti fisiche ben specifiche, da certificare con apposita foto obbligatoria da allegare al resto del curriculum. Una richiesta sconcertante, ma che in fondo rappresenta solo l’ultimo, aberrante prodotto di una cultura del lavoro fortemente sessista e diseguale. Pronta la replica della società, che ha giustificato l’equivoco addossando le responsabilità ad una impiegata inesperta, che non conoscendo le politiche sulla parità dei sessi dell’azienda ha formulato una proposta assolutamente irricevibile. L’accaduto, che ha trovato enorme risonanza sui social, sembra però non essersi risolto con queste dichiarazioni. Ad intervenire sulla vicenda è stato infatti direttamente il ministro del Lavoro Andrea Orlando, che ha prontamente chiesto l’intervento dell’Ispettorato nazionale del lavoro, nella persona del suo direttore Bruno Giordano, affinché si possa far luce sulla questione. Ad aggravare il quadro, infatti, è anche il rapporto ore impiegate/stipendio, attestato pochi centesimi sopra i 5€ l’ora. Il compenso previsto dall’azienda per un lavoro da 8 ore giornaliere, a giorni alterni, per un totale di 24h settimanali, era di 500€ mensili. Una debacle sotto tutti i punti di vista, che evidenzia bene la concezione drammatica che si ha del lavoro al Sud e, più in generale, nel nostro paese.