La Giornata internazionale delle persone con disabilità è un evento annuale che si svolge, quest’anno, venerdì 3 dicembre.
Sensibilizzare le persone verso questo tema è talmente importante che anche il cinema s’ impegna nella produzione di film indirizzati all’analisi della discriminazione e, allo stesso tempo, all’inclusione delle persone con disabilità.
Ne potremmo elencare tanti, la cinematografia contemporanea ne è piena e uno dei più recenti, che maggiormente ha catturato l’attenzione per il modo in cui la tematica della diversità/disabilità è trattata, è “Mio fratello rincorre i dinosauri” (2019), un film di Stefano Cipriani con Alessandro Gassman e Isabella Aragonese, tratto dal romanzo omonimo di Giacomo Mazzariol.
E’ la storia di Jackche, fin da piccolo, ha creduto all’innocente bugia che i suoi genitori gli hanno raccontato, ovvero che Gio, suo fratello, fosse un bambino “speciale”, dotato di incredibili superpoteri, come un eroe dei fumetti.
Con il passare del tempo Gio, affetto dalla sindrome di Down, per suo fratello diventa un segreto da non svelare. Con questo sentimento nel cuore, trascorre il tempo delle scuole medie.
Quando Jack conosce il primo amore, Arianna, la presenza di Gio, con i suoi bizzarri e imprevedibili comportamenti, diventa per lui un fardello tanto pesante da arrivare a negare, ad Arianna e ai nuovi amici del liceo, la sua esistenza.
Ma non si può pretendere di essere amati da qualcuno per come si è se non si è in grado per primi di amare gli altri accettandone i difetti.
Sarà proprio questo l’insegnamento che Jack riceverà da suo fratello.
Il suo originale punto di vista sul mondo, pieno di vitalità, positività e semplicità, riuscirà a travolgere Jack inducendolo a pensare che Gio sia davvero un supereroe.
Il libro di Mazzariol è autobiografico poichè l’autore si è ispirato direttamente all’ esperienza della sua vita insieme al fratello down, da sempre considerato speciale, anzi, appunto, un supereroe.
Mazzariol ha scritto la sceneggiatura del film insieme a Fabio Bonifacci e, commentando le prime immagini, ha detto: “In periodi difficili per l’intolleranza e l’accettazione, le storie sono ancora gli strumenti più forti per entrare in sintonia con i pezzi di mondo che non ci appartengono. Amore e accoglienza rendono la nostra esistenza unica”.
Il film, per la delicatezza con cui è trattato il tema della disabilità, rientra nel genere del cinema per famiglie.
Una storia che fa bene al cuore, commovente, tenera e anche divertente, ora visibile su Raiplay.