In occasione della giornata Mondiale della sicurezza sul Lavoro con focus su prevenzione e formazione è emerso che, nonostante un quadro normativo in materia di sicurezza sul lavoro teso a rendere sempre più stringenti gli obblighi in ottica antinfortunistica, purtroppo i numeri sono ancora elevati. Ad oggi in media ogni giorno perdoni la vita tre persone. La ripartenza del post Covid tra l’altro ha portato con se una nuova impennata di incidenti e morti, tanto da riaccendere con forza il dibattito sulla sicurezza e sulla prevenzione. Come ricordato da Forni i dati INAIL sul 2021 riportano oltre 1200 casi mortali, con 55 000 casi di malattie professionali. Il risultato infortunistico dello scorso anno si è rilevato peggiore degli ultimi 2 anni prima della sospensione delle attività dovute alla pandemia del Coronavirus. Come limitare questi drammatici numeri? Come intervenire sulla carenza di sicurezza nei diversi luoghi di lavoro che subito ci fanno pensare ai numerosi incidenti sui cantieri edilizi ma che purtroppo non si limitano a tali contesti? La risposta è semplice come ci ricorda il Presidente dell’ANMIL “ una corretta valutazione dei rischi e la piena applicazione delle norme di prevenzione sarebbero in grado di prevenire”.La mancanza di un adeguata formazione è un altro elemento di criticità che si rinviene spesso: quella offerta nei contesti di lavoro, purtroppo si rileva essere essenzialmente burocratica o nozionistica.Dovrebbe invece imporsi una nuova logica della formazione , quella di testimonianza, capace di arricchire i programmi formativi con un apporto strategico dell’elemento emozionale , in grado di generare maggior consapevolezza tra i lavoratori stessi sul ruolo centrale della prevenzione. E’ nato così un progetto strutturato, la Scuola della testimonianza ANMIL, volta a formare testimonial formatori in grado di toccare le coscienze. Si tratta di una figura che , ad oggi, è già sttaa riconosciuta dalla Regione Marche e che, su auspicio AMNIL, sarà anche istituzionalizzata a livello nazionale così da venire in aiuto alle imprese.Nelle PMI, tra l’altro, le criticità di settore sono peculiari. Soprattutto se rapportate alle dimensioni della impresa,. Laddove ci si confronti con una serie di adempimenti e regole complesse in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, non sempre le piccole realtà risultano essere già propriamente, formate e davvero pronte ad una iena conformità, rispondendo con reale efficienza ai rischi legati alla propria specifica attività.Esiste un gap culturale in base al quale l’investimento umano ed economico per le procedure di compliance ai dettami in materia di prevenzione e sicurezza viene spesso visto come un deterrente al business invece che un volano alla crescita .Una visione distorta che, purtroppo, si riscontra ancora in realtà di dimensioni maggiori.
Notizie del progetto, che potrebbe trovare attuazione anche in Campania, sono state trasmesse da un esperto di sicurezza e prevenzione, Tommaso Di Cola, ai senatori Santillo e Buompane ( Movimento 5 Stelle) per sensibilizzarli su un tema che potrebbe essere oggetto di confronto nelle opportuni sedi istituzionali.