“Dobbiamo al più presto potenziare l’organico del P.S.
Solidarietà al personale sanitario”. Una notte campale quella presso il Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Caserta, ancora una volta protagonista di un episodio di violenza gratuita e immotivata. L’aggressione da parte di alcuni convenuti e familiari di pazienti, nei confronti del personale sanitario e dei presenti. “Grande spavento per il personale sanitario – come riporta la testimonianza del responsabile del gruppo social CCVIC Santa Maria Capua Vetere che per primo ha riportato il fatto – per i pazienti e per i numerosi familiari in sala d’attesa. Questo non può accadere in un luogo di sofferenza come il Pronto Soccorso più caotico della provincia di Caserta in un momento così delicato per la salute pubblica”. Ed è proprio quello che anche la CISL FP di Caserta ribadisce da anni. “Ancora una volta il Pronto Soccorso e gli operatori vengono presi di mira – dice il Segretario confederale CISL Caserta Nicola Cristiani – Non è la prima volta che accade e non sarà l’ultima. Si evince l’assoluta necessità di potenziare l’organico di Pronto Soccorso che non riesce a soddisfare l’utenza a causa della mole di affluenza. Ricordiamo che la maggior parte della popolazione si riversa su Caserta anche perché l’Asl come sappiamo ha trasformato ben due presidi ospedalieri, Maddaloni e Santa Maria in ospedali covid, sospendendo anche le attività di Pronto Soccorso. Per questo chiediamo al Direttore Generale Gaetano Gubitosa di rafforzare quanto prima il personale infermieristico e di OSS in modo da velocizzare le prestazioni sanitarie ove possibile”. “In sostanza la richiesta è quanto mai semplice e urgente – precisa Cristiani – potenziamento dell’organico di Pronto Soccorso, dove, lo ribadiamo, non si emettono solo prestazioni di emergenza-urgenza ma anche di assistenza quotidiana a circa 10 pazienti in O.B.I., Osservazione Breve Intensiva, vale a dire pazienti in attesa di ricovero”. La situazione difatti diventa più urgente proprio per questo motivo, molti pazienti sostano in Pronto Soccorso a volte intere giornate in attesa di ricovero, a causa della carenza di posti letti in tutta la rete ospedaliera provinciale.