Capua. È stata una cerimonia suggestiva quella che, stamattina, ha avuto luogo all’interno della cattedrale di Capua in occasione delle celebrazioni in onore della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri. Il rito religioso, officiato dall’Arcivescovo Salvatore Visco, è stato accompagnato dai canti e dalle melodie intonate in maniera eccellente dagli studenti del locale liceo musicale “Garofalo”. Nell’omelia, l’alto prelato ha rivolto una preghiera alla Santissima Maria, beata Vergine “Fidelis”, da cui appunto deriva l’attributo di “Fedelissima” associato all’Arma.
La “Virgo Fidelis” è stata proclamata, infatti, Patrona dell’Arma dei Carabinieri nel 1949, sotto il Papato di Pio XII. In quell’epoca, risale anche la “Preghiera del Carabiniere”, composta dall’Ordinario Militare, Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero, di cui è stata data lettura nel corso del rito religioso. “A tutti i caduti di ieri e di oggi, a tutti i familiari che con coraggio e dignità ne hanno sopportato, ed ancora oggi sopportano la lacerante perdita, vogliamo rendere onore”. Parole toccanti quelle del colonnello Paolo Minutoli, al comando della Compagnia di Capua, al termine della cerimonia religiosa che, tra l’altro, ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei corpi armati e delle forze dell’ordine, oltre che dei referenti delle associazioni combattentistiche e d’Arma. Presente anche il sindaco della città di Capua, Adolfo Villani, e l’ex primo cittadino Edoardo Centore, generale della Fedelissima in congedo. Il comandante della Compagnia dei Carabinieri, che ha sede nella caserma Guglielmo Pepe, ha poi ricordato che da qualche anno, in particolare dal 2016, viene celebrata – insieme alla Virgo Fidelis – anche la “Giornata dell’Orfano”, con relativo ringraziamento rivolto, nell’occasione, all’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell’Arma, che attualmente assiste circa milleduecento orfani, soprattutto negli studi. Un breve rinfresco, che ha fatto seguito alla cerimonia, è stato invece curato dagli studenti dell’istituto Alberghiero di Vairano Patenora in uno degli spaziosi corridoi dell’antica caserma in via Palasciano.