Uffici comunali irraggiungibili per i disabili e ascensori del “contratto di quartiere” ancora chiusi.
Ogni anno, ci ritroviamo a scrivere sempre le stesse cose, nella speranza che qualcuno veda oltre il proprio orticello e si accorga che c’è una nutrita fetta di concittadini che ha bisogno di qualche attenzione in più. Oggi ricorre la giornata internazionale delle persone affette da disabilità e, come sempre, sentiamo il dovere di non girarci dall’altra parte e di sollecitare l’amministrazione comunale a fare qualcosa in più sul fronte delle barriere architettoniche. Non che la colpa sia di questa amministrazione. Non me ne voglia! Questa situazione di disinteresse si protrae, infatti, da diversi anni, con sindaci e consiglieri che, a parole, sembrano cantare virtù e bellezze della nostra città. Fatti alla mano, ci abituano però a una situazione di generale apatia di fronte ad alcuni problemi. È possibile mai che gli uffici Anagrafe e Stato Civile debbano stare inchiodati nell’attuale sede? Disabili in carrozzina non possono sicuramente accedervi a causa della scalinata e per l’assenza di un ascensore. Qualche coraggioso pensionato riesce invece a guadagnarne l’ingresso con non poche difficoltà e con il rischio di cadere. L’accesso negli altri uffici, per quanti non deambulano, è vincolato al funzionamento degli ascensori, spesso fermi e non utilizzabili. Però, gli impianti ci sono. Il Settore anagrafico potrebbe essere ospitato nella sede principale del Comune, in un’ala che – tra l’altro – è stata del Centro Operativo Comunale. Non sono problemi di adesso. Sono questioni che si trascinano ormai da anni. Un pizzico di ottimismo alimenta, nel contempo, una speranza. Con l’attivazione della Ztl, su cui abbiamo espresso più di una perplessità, per l’assenza di un circuito turistico che ne giustifichi la presenza, auspichiamo che quantomeno sia garantito un numero sufficiente di stalli per la sosta delle auto con a bordo un disabile e, ovviamente, anche per le donne in gravidanza. Tralasciamo lo stato dei marciapiedi, ma si auspica che si vada incontro anche alle esigenze di quanti si adoperano per la tutela e l’assistenza dei portatori di handicap, assicurando loro delle sedi più adeguate. Nonostante varie richieste, la locale associazione invalidi resiste in locali inadatti, con copiose infiltrazioni. Chiudiamo questo scritto con un altro caso “alla capuana”. Nel rione Carlo Santagata, nelle palazzine interessate dal c.d. “contratto di quartiere”, ascensori di ultima generazione attendono da anni di essere attivati a beneficio dei residenti, in particolare anziani e disabili costretti a scendere le scalinate nonostante la presenza degli impianti. Ci sono tante cose su cui poter parlare e discutere. Tendenzialmente sono sempre le stesse. Ma è passato un anno dal momento in cui ho scritto analogo articolo e, nel frattempo, nulla è cambiato.