Al termine della Seconda Guerra del Golfo nel Maggio del 2003 (Iraqi Freedom), gli eserciti della coalizione diretti dalla supervisione di Stati Uniti e Regno Unito, furono chiamati dall’Assemblea delle Nazioni Unite a mantenere il controllo e protezione del territorio rurale e ribelle dell’Iraq, che pullulava ancora di terroristi e membri della resistenza ancora fedeli a Saddam Hussein. L’Italia partecipò alla missione di peacekeeping con l’operazione “Antica Babilonia”, posizionandosi nel sud del paese, nella provincia del Dhi Qar, precisamente a Nassiriya, circa 370 km a sud della capitale Baghdad. Il 12 Novembre 2003, alle 10:40 ore locali (8:40 ore italiane); un camion cisterna imbottito di tritolo, esplode all’esterno della base “Maestrale” presidiata dai carabinieri della MSU. L’eroico intervento del carabinieri appuntato Andrea Filippa, del Tredicesimo Battaglione del Friuli Venezia-Giulia, tramite una postazione posta all’entrata della base munita di mitragliatrice pesante, riuscì a colpire a morte i due conducenti del tir che avevano iniziato a bersagliare i militari di guardia con colpi di Ak-47, riuscendo a fermare il veicolo che stava per entrare all’interno della base, limitando quindi i danni e le vittime. L’esplosione causò la morte di 28 persone fra carabinieri, militari dell’Esercito italiano, civili iraqeni, il regista Stefano Rolla e l’operatore della cooperazione internazionale Marco Beci. L’attentato kamikaze provocò anche l’esplosione del deposito munizioni, rendendo la base operativa un cumulo di macerie e corpi esanimi. Le indimenticabili prime immagini del luogo posero in risalto la palazzina di tre piani che ospitava i carabinieri della Multinational Specialized Unit, ridotta ad uno scheletro di cemento. Nello specifico della strage, morirono 19 italiani: 12 carabinieri, 5 militari dell’Esercito Italiano e due civili; mentre i feriti italiani furono 18.Nell’attentato di Nassiriya, l’Italia subì la più grave perdita di truppe dopo la Seconda Guerra Mondiale. In tutta la penisola, e soprattutto nella nostra provincia, sono presenti numerose strade e monumenti dedicati alla memoria dei nostri caduti in Iraq.