CRONACA

S. MARIA C.V.: CENTRO REGIONALE DI INCREMENTO IPPICO. INCONTRO TECNICO DIVULGATIVO SUL “CAVALLO SALERNITANO”.

Nel corso della mattinata di ieri, in S. Maria C.V., presso il Centro Regionale di Incremento ippico, ove ha sede anche il “Museo delle carrozze”, ha avuto luogo un convegno divulgativo sul “Cavallo Salernitano”. All’incontro, nonostante il suo taglio tecnico, stante la materia trattata, hanno assistito diverse scolaresche, nonché numerosi esperti del settore ed emeriti studiosi. I lavori sono stati introdotti dalla direttrice del centro –dottoressa Agnese Rinaldi- che, dopo un gradito caffè di benvenuto agli ospiti intervenuti, ha dato inizio all’apertura dei lavori. Hanno preso la parola studiosi e professionisti della materia equina, quali Giuseppe Maresca, Alduino Di Ventimiglia, Salvatore Alzuino e Paolo Pastorino. I conferenzieri -docenti di materie scientifiche e veterinari- hanno esemplificato e sintetizzato i concetti illustrati, anche complessi, per renderli accessibili ai profani. Il numeroso uditorio è stato intrattenuto sulle varie razze di cavallo, e segnatamente di quelli della Campania, con particolare riferimento al cavallo napoletano. Dopo essere state illustrate le caratteristiche del cavallo di Persano, il convegno ha focalizzato la sua attenzione sul “cavallo salernitano”. Nel corso dell’incontro tecnico sono state spiegate le difficoltà incontrate per rintracciare gli stalloni e le fattrici più idonee per ricostituire il patrimonio genetico più similare a razze ritenutesi pressoché scomparse sul territorio di riferimento originario; ciò era avvenuto per vicissitudini storiche o per scelte politiche sbagliate. Molto interesse ha riscosso l’excursus sulla storia del cavallo in genere, dalla movimentazione delle persone, al suo impiego nell’agricoltura ed in guerra. E naturalmente le razze venivano selezionate in relazione al loro specifico impiego: il cavallo docile e ben piazzato per i lavori in agricoltura o per il traino dei carri agricoli. Per l’impiego militare si preferivano, invece, i cavalli più veloci e focosi. Insomma, il cavallo si è evoluto anche in base agli usi che se ne dovevano fare. Fino a qualche tempo fa il cavallo costituiva il mezzo di locomozione esclusivo per il trasporto di cose e persone. E fino ai primi decenni del ventesimo secolo era ancora impiegato in guerra . Poi con la meccanizzazione massiva, il cavallo ha perso quell’importanza che ha avuto dall’inizio della storia dell’uomo. E’ stato evidenziato che l’avvento del motore a scoppio ha ridimensionato fino a quasi far scomparire i Reparti di cavalleria, nella loro primitiva accezione; reparti che fino a tutto il diciannovesimo secolo costituivano le unità operative di eccellenza di tutti gli eserciti. L’esperto Daniele Gagliardi ha concluso i lavori sul “cavallo salernitano”. Al termine del convegno, i numerosi intervenuti al convegno hanno presenziato all’aperto, nell’immensa area verde a disposizione, alla presentazione dei puledri di trenta mesi, con la spiegazione delle caratteristiche fisiche di ciascuno, compreso il loro albero genealogico. A seguire ha avuto luogo la visita, veramente stimolante, al museo delle carrozze del diciannovesimo secolo e dell’inizio del ventesimo. Appare quasi riduttiva la denominazione di Museo delle carrozze, in quanto negli ambienti ove esse sono allogate sono esposti gli utensili in uso per la mascalcia, ovvero l’arte della ferratura dei cavalli, i finimenti occorrenti per bardare il cavallo da sella o per attaccare la bestia da tiro al veicolo da trainare, le divise dei conducenti delle carrozze e le uniformi dei vari reparti di cavalleria del diciannovesimo e del ventesimo secolo. Come al solito il Centro Regionale di Incremento Ippico ha raccolto il consenso ed il plauso dei visitatori che si sono voluti complimentare con la dottoressa Agnese Rinaldi, Responsabile del Centro, per l’eccellente gestione delle risorse personali e materiali: una struttura desinata a divenire sicuramente pure polo di attrazione di flussi turistici.

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