CULTURA

CULTURA – EVASIONE CULTURALE A CHILOMETRO ZERO E AD EURO UNO: IL COSTO DI UN CAFFE’. CAPUA E BELLONA ED IL CONVENTO DELLA MADONNA DI GERUSALEMME: MILLE ANNI DI STORIA E DI TRADIZIONI RELIGIOSE BUTTATI ALLE ORTICHE. TUTTO NACQUE DALLA INIZIATIVA DI UN CROCIATO CAPUANO (?) E DAL SUO VOTO ALLA MADONNA DI GERUSALEMME: UNA CAPPELLA, DIVENUTA POI UN MONASTERO, CE LO RICORDA TUTTORA, SEBBENE UN FITTO ROVETO OGGI L’OPPRIMA E LA MEMORIA COLLETTIVA L’ABBIA QUASI DIMENTICATA DEL TUTTO. EPPURE QUEL LUOGO E’ STATO TESTIMONE DI UNA MESSE PRODIGIOSA DI GUARIGIONI MIRACOLOSE.

TERZA PARTE
CAPUA – Affinché resti memoria delle modalità secondo le quali si svolgeva il pellegrinaggio sul
monte Rageto si riportano ancora una volta le parole del Marra: “Ogni anno nel dì della festa
molte brigate di popolani di Capua, vestiti, a dir vero, a fogge grottesche e ghiribizzose, fatta
prima una visita alla chiesa di Bellona, salgono il monte, serbando così un residuo della divozione dei loro padri. I Bellonesi poi ebbero l’uso di salire alla spicciolata, durante l’ottava, a venerare Maria di Gerusalemme nella sua propria casa”.

Molto significativa, a proposito dei pellegrinaggi, una ulteriore testimonianza del Marra che
scriveva che “…il culto all’antico santuario fu sempre favorito da quelli che vennero in possesso
del monastero. D. Giuseppe d’Ambrosio quinto Principe di Marzano vi faceva celebrare il S.
Sacrificio nella Pasqua, nella Pentecoste, nelle due festività dell’Addolorata e nei giorni sacri
alla Madonna della Grazia ed alla Madonna del Rosario. ….. D. Giovanni Teti divenuto enfiteuta
di buona parte del convento, vi pose una campana di un quintale e più, la cui squilla pare ai
Bellonesi la voce di Maria che parli ai loro cuori”.

Da molto tempo, ormai, la Chiesa ed il Monastero del monte Rageto non sono più luoghi di
preghiera e di devozione. Per secoli il cosiddetto “Salemme” ha assistito a processioni
interminabili di fedeli che colà si recavano durante le festività pasquali. Una tradizione si
consolida nelle epoche attraverso la cristallizzazione di comportamenti e di riti reiterati nel
tempo. Eppure quella consolidata tradizione col suggestivo trasferimento della statua della
Madonna dal “Salemme” alla chiesa parrocchiale di Bellona e viceversa ha avuto termine e con
essa ha avuto fine pure il rituale pellegrinaggio di migliaia di fedeli al “Salemme”. E poi la
polvere del tempo, che tutto copre, ha fatto dissolvere la tradizione nell’oblio. E’ di particolare
rilievo che il culto della “Madonna di Gerusalemme” sia nato dal voto fatto da un crociato
salvato da un miracolo oppure da un nobile che, non riuscendo ad andare alle crociate, perché
impeditovi, abbia inteso sciogliere un analogo giuramento. Le Crociate sono un evento storico
universalmente noto e sapere che un nobile capuano ha legato la sua storia personale a quella
vicenda non è cosa di poco conto. Eppure tutto è ormai caduto nel dimenticatoio; e quando
una tradizione non viene più osservata per qualche apprezzabile lasso di tempo rimane difficile rivitalizzarla. Un rito, che non viene osservato per lungo tempo ed addirittura salta una
generazione, è pressoché impossibile ripristinarlo.

Il convento negli scatti fotografici da due punti di ripresa

Appare molto significativa un’annotazione del Marra, circa l’importanza del santuario già
molti secoli addietro: “Mentre la divozione dei fedeli attendeva a fornire i mezzi, perché una
famiglia religiosa mantenesse vivo il culto alla gran Vergine del Cielo di Gerusalemme, l’inclita
Regina del Cielo mostrava con fatti miracolosi quanto le tornasse gradito esser venerata su
quel monte, con quel titolo, in quella immagine”
.
Il culto si rafforzò, per l’appunto, a seguito di una lunga sequela di eventi e guarigioni
miracolose puntigliosamente registrate, che consentirono di consolidare ed amplificare la
venerazione della Madonna di Gerusalemme sul monte Rageto. Infatti un frate sagrestano
della chiesa aveva il compito di registrare le grazie riscontrate a seguito dell’invocazione di
quella Madonna. Nel 1612, svolgeva le funzioni di sagrestano tale padre Vincenzo Zito che
ricevette da un suo confratello, di nome padre Arcangelo Giani, la richiesta delle grazie
annotate che furono consegnate previa convalida del notaio Decio Sordoti. Il Giani operò una
scelta tra quelle che gli apparvero più di maggiore rilievo e le raccolse in un trattato
denominato De Coenobiis. Dopo circa un secolo, a Firenze, nel 1719, un altro padre – Luigi M.
Garbi
– curò una nuova edizione degli annali dei Serviti, quella nella quale militavano i padri del
monastero della Madonna di Gerusalemme, avendo cura di raccogliere in essi le vicende e le
notizie più salienti di quel complesso religioso, compreso la serie di miracoli citati dal Giani nel
suo “De Sacris Aedibus et Coenobiis” (il titolo completo dell’opera del Giani).
Si reputa opportuno riportare gli eventi miracolistici registrati nel libro del Giani e,
successivamente, in quello degli annali dei padri serviti del 1719, citati nel libro di Raffaele
Marra
–“Bellona e S. Maria di Gerusalemme”-, pubblicato per la prima volta nel 1879, perché
appare assurdo ed ingiusto che una tradizione plurisecolare di siffatta portata sia rimasta
stoppata da vicende giudiziarie, burocratiche ed amministrative, tutte risolvibili, solo se ci
fosse stata la volontà, la determinazione e la sensibilità di risolverle.
Ecco i miracoli documentati, riportati in ordine cronologico e nel modo in cui risultano
testualmente citati:
Anno 1540, 15 ottobre. Alfonso di Avella in Diocesi di Nola, essendo sopra un albero a
vendemmiare precipita col capo in giù, ed è per morire, ma fatto voto alla Madonna, subito è
salvo;
Anno 1544, 6 gennaio. Vincenzo del Cervo vasaio viaggiava per mare in una trireme in compagnia
d’altre persone nel giorno dell’Epifania. Ecco un carico di polvere divampa con tanta violenza che
altri balza per aria, altri nel mare, e tutta la nave riduce in fiamma. Egli solo, invocato il nome della
Madre di Dio, esce illeso dalle fiamme e dalle onde;
Anno 1545, 18 aprile. Suora Lucia, Monaca Benedettina di Capua, per grave malattia agli occhi
non più vedeva da quattro anni, ma, domandata la grazia a S. M. di Gerusalemme, subitamente
ottenne la vista;
Anno 1548 va segnalato nei fasti di S. Maria di Gerusalemme per grande sfoggio di meraviglie. …..
Al 25 del mese di aprile la Signora di là, Madre gloriosa del nostro Signore G. C., per virtù, bontà e
misericordia del suo figliuolo, ha dimostrati miracoli infiniti. Al predetto dì donò sanità a due
persone, uno figliuolo di S. Etimo il quale era storpio di un braccio e di un piede, l’altro della Baronia storpio della gamba. Dippiù ai 28 de detto mese, la notte seguente sanò tre: due uomini
uno di S. Lorenzo di Cerreto, storpio del braccio e del piede, ed una figliola della città di Calvi,
storpia del braccio e del piede. Ai 20 sanata una donna di Arnone storpia di una gamba e coscia. Ed
altri miracoli di varie infermità di ciechi e muti;
Anno 1548 ….. Francesca di Angeletta, Napoletana, da quindici anni cieca ed attratta, facendo voto
alla B. V. M. restò libera dall’una e dall’altra infermità;
Anno 1548, 28 maggio. Giovan Francesco Spagnuolo avendo un braccio impedito ed essendo
gravemente ammalato, recatosi con molta fede e divozione al tempio di S. M. di Gerusalemme,
posto appena piede sul limitare del Santuario, si sentì guarito;
Anno 1548, 4 giugno. Cristoforo Trivianus (forse Trivicanus, cioè Trivico) della famiglia di Deda
sordo e muto dalla nascita, fatto il voto, appena entrato nella chiesetta della B. V. M. acquistò
udito e favella. ….. Nell’istrumento del 24 aprile 1540 si poté asserire che nei mesi passati il
Signore Iddio aveva fatto molte meraviglie ad intercessione della B. V. disciogliendo aridi,
illuminando ciechi, liberando muti, e guarendo altri parecchi da infermità;
Anno 1550, 10 maggio – Venerdì della Domenica quarta della Pasqua – Marco Valle di Bellona,
posseduto per sei interi anni da cecità, per i meriti della B. V. M. si sentì guarito;
Anno 1550, 15 maggio -Vigilia dell’Ascensione , Fiorenza di Venafro con un occhio accecato, con
l’altro offuscato fu ad un punto che non perdesse interamente la vista, ma la mercé della B. V. M. ,
a cui erasi molto raccomandata, ebbe guariti tutti e due gli occhi;
Anno 1561, 6 agosto – Scipione del Vinchiaturo accusato di furto al Prefetto della Campania S.
Carillo, e chiamato all’esame della Madre di Dio fu trovato innocente e messo in libertà;
Anno 1551, Pomponio Fortunato di Geffone (da intendersi Giffoni, in provincia di Salerno), chiuso
in carcere e poi condannato a morte, spaventato al pensiero del prossimo supplizio, fu dal Servito
P. M. Andrea suo germano consigliato di far voto alla B. V. di Gerusalemme. La notte appresso se la
vide innanzi che lo consolava e lo esortava a raccomandare la sua causa a G. (Gesù) C. (Cristo) suo
figliuolo. Così il dì vegnente , Mercoledì, si trovò per divino ajuto condotto fuori carcere e scampò
da morte;
Anno 1552, 7 agosto – Lucio della Torre capuano sciolse da Napoli alla volta della Calabria ed ecco
insorse fiera tempesta che trabalzava il legno di qua e di là per le onde. Egli raccomandò la vita a S.
M. di Gerusalemme, la cui mercé giunse salvo al lido;
Anno 1553 – Annibale Pagano di S. Anastasia ebbe gravissima ferita da una palla di moschetto, e
se ne guarì per grazia della SS. Vergine;
Anno 1553 – Giovanni Antonio di Blasio delle Fontanelle aggredito di notte da’ nemici riportò ben
diciotto ferite, e molte nel capo, onde fu creduto morto. Ma per grazia della Gloriosa Vergine di
Gerusalemme ne fu guarito;
Anno 1553 – Porfida Perrotta di Camigliano, da sette anni impedito delle gambe ed attratta fino a’
femori, fatta voto, risana;
Anno 1554, 12 marzo – Margherita Massara di Cancello, mortole il feto nell’utero, da tre dì era
tormentata da doglie mortali, quando per favore della Vergine Madre di Dio spose l’estinto feto e
tornò sana;
Anno 1554, ….. , Una donna di Castelvolturno, travagliata dalle doglie del parto da tre giorni, era
per morire, ma, raccomandandosi a Maria, si sgravò ed in breve fu sana;

Un’immagine di repertorio della processione del 1956

Anno 1554, ….. , Francesco di Capua avendo in casa due figli ammalati e mezzo ciechi, Ottavio e
Delio, fe’ voto di salire alla chiesa di S. M. di Gerusalemme. Dopo aver ivi innanzi alla immagine
della B. V. pregato per la salute di loro, tornatosene a casa li trovò sani ambedue;
Anno 1554, ….. , Antone Cardone di Pietramelara, da sette interi dì vomitava sangue per
esserglisi spezzata una vena al petto. Vani riuscendo i rimedii dell’arte medica si vedea già
imminente l’ultima ora. Rivoltosi alla B. V. M. immantinente guarì da sì violento malore;
Anno 1555, 28 aprile, Domenica seconda dopo Pasqua – Giovanni Bernardino di Tommaso, da
Sorbello, in diocesi di Sessa, essendo da quasi un anno molestato da incurabile postema, si fe’
portare alla chiesa di S. M. e, fatte sue orazioni, tornò sano a casa;
Anno 1555, 30 aprile, Martedì della Domenica seconda dopo Pasqua – Antonio di Leurella, del
casale di S. Lorenzo, per venti anni interi aveva patito artrite ed epilessia. Finalmente per
intercessione di Maria si guarì;
Anno 1555, 6 maggio, Lunedì della Domenica terza dopo Pasqua – Leonardo Surdo da gran tempo
soggetto ad epilessia , fatto voto alla Vergine ne fu liberato;
Anno 1555, ….. , Stefano Di Lorenzo, di S. Giuliano in territorio di Teano, ogni giorno era assalito
da epilettiche convulsioni da venti anni. Avendo raccomandata la misera sua vita alla Madre di Dio, dopo aver fatto voto, ottenne piena guarigione,
Anno 1555, 17 agosto – Davide della Genga, villaggio presso Sassoferrato nella Marca di Ancona,
calunniosamente accusato di furto fu arrestato dalle guardie del Prefetto Spina, e non avendo
forza di sopportare i tormenti si confessò reo di ciò che non avea commesso, e fu condannato a
morte. Egli allora con gran fervore raccomandò la sua innocenza alla Vergine di Gerusalemme e
mentre sul palco il carnefice eseguiva contro lui la sentenza capitale, due e tre volte gli si spezzò il
laccio alla gola, cadendo lui a terra senza danno veruno. Di ciò acclamato da tutti innocente fu
mandato in libertà;
Anno 1555, ….. Trojano Sarzio, di Sorbello, aveva patito sordità per quattro anni. Postosi alfine
nelle mani di Maria riacquistò l’udito;
Anno 1555 – Alessandro Palmieri essendo dall’alto di una scala caduto a terra per morto, fatto il
voto da’ genitori, fu salvo;
Anno 1557, 8 agosto – Matteo, ortolano, cadendo dall’alto di un albero col capo in giù, invocato il
soccorso della Vergina, non si sentì male alcuno;
Anno 1557, 27 ottobre – Giovanni di Roccasecca, calunniosamente accusato fu condannato a
morte. La notte innanzi al dì del supplizio, mentre piangendo la sua miseria ed innocenza si
raccomandava alla B. V. (mirabile a dirsi!), si trovò sciolto dalle catene, fuori prigione e libero.
Perciò egli accorse alla chiesa di S. M. di Gerusalemme a sciogliere il voto;
Anno 1557, ….. – Fabrizio Sarsuto, di Capua, recandosi a diserbare il lino in campagna, cadde in un
pozzo, e vicino a sommergere invocò l’ajuto di Maria Vergine e ne uscì libero;
Anno 1558, 25 febbraio – Cesare Felice , di Capua, accusato di un delitto che non aveva commesso, fu chiuso in carcere e sottoposto alle torture per molto tempo. Con l’aiuto della B. V.
si difese da ogni calunnia e fu posto in libertà;
Anno 1558, 9 maggio, Lunedì della Domenica quarta dopo Pasqua – Melio Romano, venuto ad un
mulino appressò la mano alla mola che rotava velocissimamente. Avvenne che il braccio restò preso tra quella e la pietra di sotto, sicché restò gravemente offeso. Ma , invocato il nome della B. V. fu liberato dalla frattura del braccio;
Anno 1559, ….. – Marco, di Capua, fabbro ferrajo, essendo stato percosso gravemente nel capo
con una verga di ferro da un suo garzone, per miracolo della B. V. M. rivisse sano e salvo;
Anno 1560, 15 gennaio – Margarita Fusco, stata lungamente attratta, raccomandandosi alla
Vergine vien disciolta;
Anno 1560, 25 marzo – Giacomo, di Guardia S. Framondi per dodici anni aveva patito debolezza
ad un braccio e ad una gamba. Nel dì dell’Annunciata, fatto il voto, si sanò;
Anno 1561, 15 agosto – Cadde in un pozzo di acque profonde un figliuoletto di Cipriano de’
Lombardi, capuano, e sarebbe stata del tutto disperata la salute di lui se il padre non avesse fatto
ricorso alla Beata Vergine. Per grazia di Lei il fanciullo si trattenne scherzando a fior d’acqua, finché
non venne tratto dal pericolo;
Anno 1562, 3 marzo – Faustina Piozza, capuana, da tre anni ammalata di tre posteme al petto, fu
abbandonata da’ medici per incurabile. Ella volse tutta la sua fiducia alla B. V. di Gerusalemme e
ne ottenne la guarigione;
Anno 1564, 14 aprile, Venerdì della Domenica prima dopo Pasqua – D. Paolo Verde Rettore di S.
Antimo, avendo secondo il costume guidato con pubblica processione il popolo di quel casale a
visitare la chiesa di S. M. di Gerusalemme, celebrava la Messa all’altare della Madonna. Nel
Memento de’ vivi preso da ammirazione di tanti prodigi pregò Dio che si degnasse manifestargli
con qualche segno se tanti miracoli fossero veri. Terminato il sacrificio, mentre adunava il suo
popolo, trovò che era sopraggiunto alla processione un tal Vincenzo di Domenico, cui sapeva da
molti anni giacere in letto con le membra attratte: ora non più attratto, ma con gioia di tutti, sano.
In tal guisa il Rettore meglio si accertò della verità di tanti miracoli;
Anno 1567, 15 agosto – Cesare Perrotta di Capua aveva un figlio di anni dieci, di nome Leonardo.
Questi scherzando coi compagni lungo la sponda del Volturno cadde nel fiume. I genitori, saputa la
disgrazia, raccomandarono a S. M. di Gerusalemme il figlioletto che era in balia delle onde, piangendolo anche per morto. Gettansi a nuoto i parenti e gli amici cercando nell’arena il fanciullo che era stato da un’ora sotto le acque; quand’ecco il trovano sopra le acque in atto scherzevole; e sano e vispo il rendono ai genitori;
Anno 1568, 6 agosto – Leonardo Rocco di Bellona stanco della fatica erasi addormentato sotto al
carro ch’era solito guidare, ed ecco gli vien confitto un ferro nella coscia. Svegliatosi di presente si
raccomanda a M. SS. e cavatosi dalla ferita lo strale, sanò. Perciò venne ad offrire a S. M. di
Gerusalemme il ferro micidiale;
Anno 1571, 11 aprile – Giovanni Bruno spedito da’ medici era quasi in agonia. Or mentre recavasi
in mano la croce, si ricordò della immagine di S. M. di Gerusalemme che sta dipinta con la croce in
mano, e raccomandatosi a Lei subitamente stette bene;
Anno 1571, 25 settembre – Cesare Milano di Bellona cogliendo l’uva d’un alto albero, rottaglisi
sotto la scala, stramazza a terra in guisa da restar senza fiato. Egli dal profondo del cuore
raccomandò sé e l’anima sua alla B. V. e levatosi subitamente, gli parve di non aver sofferto alcun
male;
Anno 1574, 24 agosto – Francesco Genere della terra della Genga era stato arrestato dalle guardie
di D. Girolamo Fata, Prefetto della Campania, per sospetto di aver criminosa società con fuorusciti e sicarii; e perciò poi sostenuto in carcere ed assoggettato a veri tormenti per un anno intero. Ma
avendo fatto voto alla B. V., venne licenziato come innocente;
Anno 1578, 18 giugno – Ascanio di Paolo di Cancello avendo una infermità disperata da’ medici,
ed essendo vicino a morte, alla invocazione della B. V. fu sano;
Anno 1583, 13 marzo – Tre nemici di comune accordo aggredirono Battista dei Lombardi
capuano, e, non potendo questi difendersi, lo caricarono di molte ferite. Egli, invocato l’aiuto della
B. V. M. con grande ammirazione di tutti si guarì;
Anno 1568, 11 maggio –Girolamo Sapio avendo ricevuto un morso da un cane arrabbiato, fatto il
voto, si sanò”.
FINE TERZA PARTE: LA QUARTA PARTE SARA’ PUBBLICATA NEI PROSSIMI GIORNI

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