CULTURA

Femminicidio, il lato oscuro dell’Amore!

In occasione della Festa della Donna, ho pensato fosse utile guardare i dati inerenti il lato oscuro del Romanticismo made in Italy, soprattutto quando, quest’ultimo, si rivela fatale per la Donna. Numeri alla mano, in Italia, nel solo 2021, sono stati registrati circa 300 omicidi di cui 116 erano donne e di cui ancora, 100, hanno trovato la morte in ambito “familiare” o “affettivo”. A voler essere più precisi, 68 Donne sono morte per mano del partner o dell’ex : credevo fosse amore ed invece era un calesse, pardon un’arma…Ma alla fine, il Femminicidio, cos’è? Andando su Wikipedia troviamo come frontespizio: “Il termine femminicidio (più raramente chiamato anche femmicidio o femicidio) è un neologismo che identifica i casi di omicidio doloso o preterintenzionale in cui una donna viene uccisa da un individuo di sesso maschile per motivi basati sul genere.” e mi è caduto l’occhio proprio sul termine “genere” e, sempre Wikipedia, “qualsiasi forma di violenza esercitata in maniera sistematica sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione di genere e di annientare l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico della donna in quanto tale, fino alla schiavitù o alla morte”. Violenza esercitata in maniera sistematica, ripetuta insomma, per una presunta sovrastruttura di matrice patriarcale. Mi sono detto, allora, che il problema non riguarda la Donna, ma il fattore patriarcale; insomma una miscela di pensieri retrogradi, oserei dire tribali, dove il maschio/uomo comanda e la Donna è parte lesa in una struttura familiare che ha avuto vita per almeno 2000 anni a questa parte, se non forse ancora prima, addirittura “ab urbe condita”. Se penso ai matronei nelle Chiese o nelle Sinagoghe o nelle Moschee, dove hanno posti “appartati” rispetto agli uomini, ho cominciato a riflettere che la “questione femminile” più che da questa o quella religione, derivi da una forza muscolare minore della Donna rispetto all’Uomo. Quindi, se ho capito bene, il più forte domina sul più debole, anche se siamo nel 2022 dopo Cristo.In effetti, se andiamo ad osservare i titoli dei giornali, troviamo: “Chieti, 74enne uccide la moglie malata buttandola da un ponte.”, “Marche, 80enne uccide la moglie a coltellate: pensava che lo tradisse” “Taranto, 75enne uccide la compagna con un taglierino e tenta di togliersi la vita.”, “Nel Bresciano donna uccisa dall’ex marito a coltellate. L’uomo si è costituito.” ed ho fatto caso al fatto che vi sono alcuni denominatori in comune: l’aggressore è più forte dell’aggredito, l’aggressore è un soggetto che è vicino alla vittima, l’aggressore ritiene di possedere lo ius vita ac necis sulla propria consorte/compagna, come se quest’ultima fosse un oggetto di proprietà. Mi domando, quindi, se tutto non dipenda da quell’antica “cultura”, che noi definiamo saggezza degli antichi e che promana dai nostri avi; poi, credo di aver avuto un lampo di genio, credo di aver trovato la pistola fumante proprio se analizziamo un antico e “saggio” proverbio che tutti noi conosciamo fin da bambini: “mogli e buoi dei paesi tuoi”, notate la similitudine tra moglie e bue come se fossero due oggetti di proprietà da acquistare e gestire? La Verità è anche che tutti sanno, ma nessuno parla; poi ci meravigliamo se incrociamo Donne con inspiegabili lenti da sole, modello Sandra Mondaini, nel mese di novembre con un cielo grigio come la cenere; problemi di luce o di ematomi? Potrei scrivere di Alessandra Piga, 25 anni, “sgozzata” dall’ex compagno o di Cristine Florida Cicio, 50 anni, stessa sorte della precedente o di Angela Dargenio, 48 anni, otto colpi di pistola da parte del marito, ex guardia giurata o di Isabella Noventa, 54 anni, martello pesante e postumo soffocamento con una busta di plastica (dal 2016 stanno ancora cercando il cadavere), ma credo sarebbe riduttivo per le tante altre vittime. Orbene, tralasciando l’80enne Otello delle Marche che, mi si perdoni il sarcasmo, ha ucciso la moglie per il fazzoletto rintracciato nelle tasche di Garibaldi in persona, spicca chiaramente, ed al di là di ogni possibile dubbio, che i mandanti/sicari sono sempre e solo loro: mariti, fidanzati, conviventi o ex che, motivati da gelosia, rabbia, incapacità ad accettare la separazione e relativo abbandono, solo per mera vendetta, architettano piani diabolici per assassinare la Donna in questione e, attenzione, per poterla fare franca nel post omicidio! In questo io vedo la psicopatia, la malvagità; posso “capire” un raptus di follia, ma non riesco ad intravedere nulla di umana fragilità nel pianificare la volontà di defilarsi dalla propria responsabilità di aver tolto la Vita ad un altro Essere Umano.“Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne.” – Alda Merini P.S. C’è chi, l’8 marzo, porge alle Donne una mimosa, io preferisco regalare il promemoria di due Numeri Telefonici: il 112, dei Carabinieri, ed il 1522, per chi è vittima di violenza o stalking: la prevenzione è sempre l’arma migliore!

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