CULTURA

SINUESSA…dal sommerso alla realtà.

“Francesca è una donna comune, di buona famiglia, moderna, ben educata che ha imparato a gestire le sue paure e a far fronte alle ordinarie difficoltà della vita. La sua più grande paura è il giudizio altrui, quello avventato, velenoso, insensato, ma è una paura ancestrale che si radica indietro nella sua storia, in cui il bisogno più grande è quello di essere amata.”Grande fermento in questi giorni per la presentazione di “Sinuessa”, ultima fatica letteraria di Raffaella Alois, che avverrà il 18 marzo prossimo alle 18:00 presso il Circolo Nazionale in piazza Margherita a Caserta. Ieri pomeriggio sono riuscito a rubare un po’ di tempo alla scrittrice per avere qualche informazione in più sul suo libro che, naturalmente, non menzionerò qui per due motivi molto semplici. Il primo riguarda il rispetto verso l’intensità e l’immensità delle emozioni che hanno coinvolto la Alois per la stesura di quest’opera; il secondo riguarda la personale sensazione di aver carpito la reale intenzione della stessa e perseguita in quello che potremmo definire un consiglio vitale e valido per chi ne ha una determinata ed impellente necessità; consiglio che, tra l’altro, ho percepito essere realmente valido.Drammi, lacrime, sorrisi, gioia di vivere, senso di oppressione e quant’altro, sono nuance ormai all’ordine del giorno; negli articoli di giornale, nelle rubriche, nei blog, ma Sinuessa, mi ha colpito per la sua originalità che, ultimamente, e non con poca difficoltà, riusciamo a rintracciare tra gli scaffali delle librerie, fisiche ed on-line.In un momento cupo come quello che stiamo vivendo, tra pandemia e guerra, l’idea di un libro che possa far respirare un po’ d’aria di speranza, che possa far riemergere il nostro Io più nascosto e profondo, ma pur sempre vivo, credo costituisca l’opportunità di un confronto tra noi stessi e quello specchio che spesso ci capita di voler ignorare, ma che rappresenta l’unica alternativa affinché ognuno di noi abbia la reale chance di evolversi per la concretizzazione di un futuro degno di essere vissuto, un futuro da Essere Umano Vivo e Senziente.L’appuntamento di venerdì, 18 marzo, credo costituisca l’opportunità di rimprocciarsi ad uno spazio-tempo ormai dimenticato, un momento di socializzazione spontanea tra tanti che, fino a ieri, vivevano sempre in ansia tra la ricerca spasmodica di lievito e mascherine FFP2, con l’intermezzo musicale delle tante note stonate che veniva originato dal rumore della lotta selvaggia su Facebook tra i pro-vax ed i contro. In un mondo ormai grigio, figlio dell’ignoranza più testarda, Sinessa potrebbe rappresentare un po’ di luce, un po’ di quel calore umano che, ormai, sembra del tutto assente, in quel lungo e faticoso cammino che attende ognuno di noi!O almeno, costituisce una Speranza di un domani migliore e, si sa, senza quest’ultima, la Vita non varrebbe nemmeno la pena di essere amata.

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