Il presidente dell’A.C.P.H., Argia dell’Aquila, si appella alla sensibilità del sindaco Villani
E’ una lettera dai contenuti forti e decisi quella che porta la firma del presidente dell’associazione capuana portatori di handicap (A.C.P.H.), Argia dell’Aquila. Nella missiva, rivolta al sindaco neoeletto Adolfo Villani, il vertice del sodalizio ha posto l’accento sulle notevoli difficoltà che sono venute a determinarsi per i disabili e le loro famiglie a causa dell’improvvisa chiusura del Ponte Romano, che di fatto ha separato il centro storico della città dalla periferia di Porta Roma. La necessità costante di trattamenti e di un’adeguata assistenza dei diversamente abili attraverso il personale sanitario, badanti e professionisti del settore è esposta seriamente a limitazioni, generate dalle difficoltà di spostamento, oltre che ad un maggior costo delle prestazioni. “Per assistere un disabile – ha scritto in una lettera aperta Argia Dell’Aquila – ci vuole tempo e tanto aiuto, in ispecie se allettato. Ne sono personalmente ben consapevole poiché dal 2000 al 2008, su convenzione comunale, ho gestito il servizio di assistenza domiciliare ai disabili gravi. Occorrono l’igiene personale, l’igiene e l’ordine dell’ambiente in cui si vive, e quasi sempre si è costretti a chiedere aiuto a persone esterne alla famiglia, provenienti da Capua centro o da paesi limitrofi (San Tammaro, Curti, Santa Maria Capua Vetere ecc.). Nel corso della giornata necessitano sedute di personale specializzato – fisioterapisti, logopedisti ecc. – al fine di stabilizzare e tutelare le conquiste realizzate per quanto è stato possibile. Per i disabili in grado d’uscire di casa – in auto, su sedie a rotelle o con stampelle – si pone l’esigenza della frequenza scolastica, o di ambienti in cui mantenere attiva e costante la socializzazione e tutelare le capacità residue con progetti di terapia occupazionale e di educativa territoriale”. Nello specifico, il presidente dell’associazione ha chiesto espressamente al sindaco Villani quali azioni e misure alternative vorrà intraprendere per le disabilità, anche puntualizzando l’impellenza di una sede associativa più adeguata alle esigenze dei portatori di handicap che, sebbene manifestate alle competenti istituzioni municipali, sono state finora ignorate.