Dare un senso alle cose a volte è difficile, non per altro per la naturale vocazione che taluni hanno nel disegnare sfumature e contorni che l’uomo medio non può comprendere. Guai a dire che una cosa è oggettivamente brutta, perché il rischio – nel campo dell’arte – è quello di essere tacciato come l’ultimo degli ignoranti, un paladino dell’analfabetismo che ignora il senso velato, profondo, occulto dell’opera impunemente giudicata in un’accezione negativa. Eppure, vogliamo andare controcorrente e, piuttosto che fingerci ipocriti conoscitori, vogliamo passare per ignoranti, seguendo il coro di quanti ritengono quella scultura – installata sul quadrivio Caputo -inadatta, inadeguata e inappropriata al contesto storico della città nella quale è ospitata. Approfondiremo senz’altro l’aspetto relativo al costo dell’opera, che siamo convinti sarà apprezzata dai tanti automobilisti e pedoni che attraversano il quadrivio, non ignoranti quanto noi e certamente desiderosi di scattarsi un selfie da trasmettere ai parenti di Roma. A noi, nel frattempo, ci vuole l’ipnosi con un “corniciello” rosso, perche’ il senso della scultura ispirata a normanne memorie davvero abbiamo difficoltà a comprenderlo.