Avremmo voluto pure noi accogliere con gaudio ed esuberanza giornalistica la notizia del ritrovamento di una dozzina di serrature in ottone da parte della Polizia Municipale, recuperata dopo i danneggiamenti di quasi cinquanta cappelle tra i cimiteri di Capua e Sant’Angelo in Formis. Leggiamo pure che i caschi bianchi sono sulle tracce della “banda dello sfondamento”, ma ci vien qualche dubbio se pensiamo che gli agenti alle 21 rincasano perché, ahinoi, non è previsto un servizio notturno. Pochi euro – questo il valore del materiale ritrovato secondo modalità che neppure sono state specificate – non risarciranno, né moralmente ristoreranno le famiglie che si son viste distrutte le vetrate dei giacigli dei loro cari. A noi di Urbanews non ce ne frega minimamente se le serrature, ormai inservibili, siano state o meno restituite alle vittime, terrene e spirituali, degli ultimi raid notturni. I proprietari non saprebbero probabilmente neanche cosa farsene. Ci piacerebbe piuttosto sapere se sono stati previsti specifici controlli nelle ore notturne, se è stato predisposto un potenziamento del pattugliamento a ridosso dei due cimiteri comunali, se saranno installate nuove telecamere e perché l’impianto di videosorveglianza nel camposanto santangiolese non funziona, almeno secondo quanto riferito da un residente locale ben informato.
Non saranno le serrature ritrovate a restituire giustizia ai sepolcri devastati, ma una concreta azione di prevenzione e contrasto degli atti furtivi e vandalici che si attua attraverso convergenza di intendimenti e programmazione degli interventi di repressione di un fenomeno ancora non debellato.