POLITICA

Editoriale. Sei più due, meno uno, anzi meno due e poi più uno. Stiamo dando i numeri…

Ormai non si capisce più niente. L’azione politica dell’attuale amministrazione capuana sembra terribilmente ancorata ai numeri. C’è un forte impulso della minoranza, o di un parte di essa, che se ne frega e vuole comunque discutere la sfiducia al sindaco in consiglio comunale. Fino a poche ore fa mancava solo il settimo sottoscrittore, quello che avrebbe legittimato l’istanza dei tre della coalizione del centrodestra (Di Rienzo, Ragozzino e Vegliante), dei due pentastellati Caiazzo e Miccolupi e dell’ex consigliere di maggioranza Gianluca Di Agresti. Ma a sorpresa, la consigliera Nocerino (anche lei in opposizione) ritorna invece sui suoi passi e non sottoscrive la mozione. Qualche malpensante ha rivolto lo sguardo verso Mondragone, verso neppur velate orizzonti “zanniniani”, e non potremmo neppure dargli torto se poi il consigliere Michele Giugno ricorda “con piacere la presenza della Nocerino a una riunione di maggioranza”. Benedetti numeri, ma qualche conto dovremmo pur farcelo, nonostante la calma e le rassicurazioni del sindaco. La mozione – è evidente – ha ormai il numero sufficiente per essere proposta e depositata in Comune. Cosa farà la Nocerino quando, in consiglio comunale, si voterà? Ha scritto di far parte della minoranza. E allora? Non vorremmo sbilanciarci, ma la consigliera è proprio sicura che qualche altro deluso della maggioranza non decida di troncare questa esperienza amministrativa? La posta verte su un solo voto, con l’ex presidente consiglio comunale Prezioso che è arrivato a dire, pur rientrando nei ranghi di un’ormai “sinistrata” coalizione, che questa “è la peggiore amministrazione che ci sia mai stata a Capua”. C’è poi l’incognita degli ex dissidenti. Se fossi il sindaco, davvero non starei così tranquillo.

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