POLITICA

IL VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE BONAVITACOLA AL FIANCO DI MIRRA: “È ESEMPIO DI BUON GOVERNO”

Il centrosinistra si schiera compatto al fianco di Antonio Mirra, ripropostosi all’elettorato per il secondo mandato elettorale. Al suo fianco, si sono seduti – poche ore fa – il vicepresidente della giunta regionale della Campania Bonavitacola, i consiglieri regionali Zannini, Santangelo, oltre a Bosco e Sgambato. Il primo cittadino ha parlato di progetti ambiziosi. “Puntiamo al turismo culturale, ad una cittadella archeologica attraverso la riqualificazione del nostro patrimonio. In progetto c’è la costruzione del nuovo ospedale nella caserma Andolfato, che andrà a servire due distretti di Santa Maria Capua Vetere e Capua, in funzione del quale abbiamo potuto verificare la facile accessibilità”. Il primo cittadino ha riferito di “una forte sinergia con la regione Campania” e dei fondi europei per i quali il Comune si “farà trovare pronto anche con nuove risorse umane, per l’ospedale, la valorizzazione turistica, la digitalizzazione, attraverso il Pnrr”. Il vicepresidente della giunta regionale della Campania Bonavitacola, introdotto proprio dal sindaco Mirra, ha parlato del ruolo dei partiti e della necessità di una loro apertura ad aggregazioni civiche ed associative. Nel sottolineare il buon governo dell’amministrazione uscente, guidata dall’avvocato, l’importante esponente dell’Esecutivo regionale ha anche evidenziato le grandi potenzialità della città del foro, soprattutto in prospettiva turistica e culturale. “Antonio Mirra – ha riferito il vicepresidente Bonavitacola – merita la fiducia per portare avanti il lavoro che ha impostato a Santa Maria C.V, che è un esempio di buon governo. Occorre valorizzare le migliori tradizioni. Santa Maria è luogo di grandi memorie, di grandi eventi. In questo territorio si è scritta una pagina importante dell’unità, abbiamo delle preesistenze notevoli e siti che possono concorre ad un sistema museale d’eccellenza”. Interessante la disquisizione sul ruolo dei partiti rispetto alle sfide del futuro.  “La risposta in positivo della politica – ha poi aggiunto – è il riconoscimento, intellettualmente onesto e doveroso, dei partiti tradizionali di non essere più autosufficienti, di non esser più in grado più di assorbire la rappresentanza democratica di questa fase. Bisogna aprirsi a forme di aggregazione civica, a liste di programma, a partecipazioni del movimento associativo. I partiti storici devono avere la modestia e l’umiltà culturale di aprirsi all’incontro e alla collaborazione con un mondo civico e associativo più largo”. 

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