Continuiamo ad essere convinti che l’attuale legislazione sui servizi a rete e di area vasta vada profondamente rivista. E abbiamo lanciato l’allarme sulla nefasta possibilità che tutti i servizi pubblici locali vengano di fatto privatizzati. L’attuale sistema- così com’è– rischia soltanto di spogliare di responsabilità (e potere decisionale) i comuni, di limitare il potere di controllo dei cittadini, di dequalificare servizi essenziali (e, quindi, compromettere la qualità della vita) e di favorire clientele, corruzione e malamministrazione. Tuttavia, anche stando così le cose, una seria e competente amministrazione comunale cerca di “stare sul pezzo”, di occuparsi cioè anche di quei servizi non gestiti direttamente, stando- per esempio– con “il fiato sul collo” di direttori, di comitati esecutivi, di consigli di distretto o di amministrazione e di presidenze varie. D’altra parte, ci domandiamo: in che modo una delega assessorile che comprende tali servizi può essere efficacemente esercitata? Anche pressando e controllando- per esempio– affinché le opportunità europee (o il PNRR) non vadano sprecate, ma non vadano neppure nella direzione della privatizzazione. È stato pubblicato in G.U. 5° Serie Speciale – Contratti Pubblici n. 129 dell’8 novembre 2021, il bando che mette a disposizione i 313 milioni di € finanziati dal Programma europeo “React-EU” per ridurre le dispersioni di acqua e migliorare la qualità del servizio erogato ai cittadini nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. L’avviso pubblico è stato emesso dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, titolare del “Pon Infrastrutture e Reti”, al quale fa riferimento l’Intervento. Possono presentare le richieste di finanziamento gli Enti di Governo d’Ambito che operano nelle suddette Regioni che abbiano affidato il servizio a soggetti legittimati, che possono essere identificati come soggetti attuatori. L’Intervento deve servire una popolazione maggiore di 100.000 abitanti e coincidere con l’intero Ambito o sub-Ambito territoriale ottimale (salvo casi specifici con una popolazione servita inferiore a 100.000 abitanti). Inoltre, esso non deve prevedere finanziamenti provenienti da altri fondi comunitari, nazionali e regionali, e deve possedere, come requisito minimo di maturità progettuale, lo studio di fattibilità. L’Intervento si rivolge a reti di distribuzione, porzioni di rete o gruppi di reti che risultano particolarmente critici. In particolare, sono ammessi a finanziamento le seguenti opere: rilievo delle reti idriche e loro rappresentazione tramite Piattaforme Gis; installazione di strumenti smart per misurare i parametri relativi alla qualità del servizio erogato (per esempio, portata, pressione, livello dell’acqua nei serbatoi, ecc.); modellazione idraulica della rete; installazione delle valvole di controllo delle pressioni per ridurre le perdite; distrettualizzazione delle reti e controllo attivo delle perdite; pre-localizzazione delle perdite; identificazione di tratti di rete da sostituire o riabilitare; Interventi di manutenzione straordinaria, rifacimento e sostituzione di tratti di Rete idrica. La Proposta di finanziamento deve essere trasmessa entro e non oltre il 23 dicembre 2021 all’indirizzo Pec: dg.prog-div2@pec.mit.gov.it. Per maggiori info: https://ponir.mit.gov.it/. Qualcuno dalle parti di Virgilio Pacificosa delle attività, dei programmi e dei progetti dell’Ente Idrico Campano (https://www.enteidricocampano.it/), delle criticità e dei problemi dell’Ambito Distrettuale di Caserta (https://www.enteidricocampano.it/distretto-caserta/) o del Consorzio Idrico Terra di Lavoro? Leggiamo dal sito del distretto di Caserta che Achille Cennami dovrebbe ancora essere un componente del Consiglio di Distretto, assente però nelle due sedute di quest’anno. E come si può leggere in una delle due delibere adottate quest’anno dal Consiglio di Distretto di Caserta – “la verifica positiva di legittimità della gestione del Consorzio Idrico Terra di Lavoro (come ovviamente degli altri tanti gestori)- ai sensi dell’art. 172 del d.lgs. 152/2006- è rimessa esclusivamente alla conclusione della procedura di <… verifica ricognitiva della legittimità delle gestioni esistenti prevista dall’art. 172, comma 3 del d.lgs. 152/2006>, attivata ai sensi dell’art. 12, comma 1, lett. g del vigente Statuto”. E sappiamo che il Consorzio è da tempo oggetto di inchieste giornalistiche che ne denunciano la malagestione, i tanti incarichi discrezionali e gli enormi buchi di bilancio. Quando si concluderà la verifica attivata per conoscere la legittimità o meno delle attuali gestioni? Forse sarà il PNRR a porre fine a tutto ciò, con la speranza che non si viri però verso il privato scippando l’acqua ai cittadini, non si carichino sulle spalle delle casse pubbliche i buchi delle attuali, malsane e clientelari gestioni e non si lascino cadere le tante gravi responsabilità gestionali di questi anni. Perché in Consiglio regionale non si prevede una Commissione d’inchiesta sulla gestione del servizio idrico nella regione Campania e sui tanti gestori (pubblici o privati) che hanno agito in questi anni nei nostri territori?
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