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CURIOSITA’ CAPUANE: PRESUNTI ESCAMOTAGE CONTRO LE URINE CANINE A SALVAGUARDIA DEI REPERTI ARCHEOLOGICI

Quanti, tra automobilisti e pedoni, transitano per via Roma hanno la possibilità di notare qualcosa di veramente insolito: all’altezza del civico n.56, a fianco del portale di ingresso di un palazzo, che nel libro “Capua, itinerari turistici” di Paolo Affinito, viene denominato “Palazzo Vastano”, si nota una scultura infissa nel piano stradale raffigurante un leone. Trattasi di uno stiloforo, cioè della raffigurazione in marmo di un animale destinato, nell’architettura romanica, a reggere una colonna o un pulpito. Orbene, l’attenzione dei passanti è attratta dalla presenza di 4/5 bottiglie di plastica che contornano completamente l’antichissima vestigia. I contenitori risultano ben sistemati ed anche a distanza di diversi giorni si presentano sempre collocati nella medesima posizione. All’inizio dell’insolito spettacolo molti avranno pensato alla solita incuria; però anche a seguito di inclemenze meteorologiche è stata rilevata la persistenza delle bottiglie nella insolita posizione. A questo punto la gran parte degli osservatori ha presupposto che sussiste una regia finalizzata a predisporle in quel modo. Sono state fatte tante ipotesi, tra le quali la più banale ha voluto vedere in quelle bottiglie abbandonate soltanto dei rifiuti irritualmente ed irregolarmente depositati. Qualcun altro ha formulato una ipotesi più cervellotica e che cioè l’autore del gesto si sia voluto ispirare ad una delle tante fake news che alimentano la rete, tra cui quella che suggerirebbe l’utilizzo di bottiglie in plastica, in funzione dissuasiva, nei pressi dell’obiettivo che si desidera preservare dalle minzioni dei cani; animali molto abitudinari nel marcare il territorio, con la conseguenza di effettuare i propri bisogni quasi sempre nei medesimi luoghi. La collocazione di bottiglie di plastica, in posizione verticale o in posizione orizzontale, intorno ad un sito o bene di interesse, secondo alcuni, infatti, susciterebbe un moto di diffidenza nei cani che preferirebbero, pertanto, depositare altrove le proprie deiezioni. Il suggerimento proveniente dalla rete ha avuto qualche successo tant’è che in diversi condomini, alcuni anni orsono sono stati notati proprietari di autoveicoli sistemare bottiglie di plastica a fianco degli pneumatici delle quattro ruote. Siccome tale strategia è scemata fino a scomparire del tutto è da ritenersi che essa non avesse alcun fondamento scientifico e che quella ancora in uso al precitato civico di via Roma sia una residuale applicazione di quel bizzarro principio. Le argomentazioni finora svolte hanno avuto solo lo scopo di partire da una amena constatazione per avere lo spunto di richiamare l’attenzione sulle tante vestigia, peraltro di immenso valore, infisse nelle mura di Capua, tanto da averla fatta divenire un museo all’aria aperta. Eppure quei cippi sepolcrali, quelle lapidi funerarie e quelle epigrafi meriterebbero ben altra cura e valorizzazione, magari con la collocazione, a fianco di ciascuna vestigia, di una targa che ne spieghi il significato e ne riporti, laddove possibile, sempreché leggibile, la relativa epigrafe latina e la corrispondente traduzione in italiano. Diversamente operando continueremo a vedere utilizzate le nostre preziose memorie del passato come segnaposto per il deposito dell’immondizia, come evidenziammo nell’articolo del decorso 30 aprile, in cui segnalammo, in via Pier della Vigna -in posizione quasi antistante l’Ufficio Postale Centrale- la presenza di rifiuti collocati abitualmente davanti ad un importante reperto archeologico rappresentante la Dea Cibele.

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