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LA DOMENICA, GIORNO DEL SIGNORE…di don Franco Galeone

25 agosto 2024 ✶ XXI Domenica TO (B)
Gesù ci ama a prova di croce!
(Gv 6,60)

La fede come aut – aut Noi tutti siamo credenti, ma vivere da credenti non è semplice. Chi di noi non ha mai avuto la tentazione di mollare tutto? Siamo alla fine di una faticosa giornata: Gesù ha distribuito i pani, e ora propone se stesso come “pane di vita”; se prima la folla gli era corsa incontro festante, addirittura con l’intenzione di farlo re, ora invece la folla lo abbandona davanti a quel “linguaggio duro”. Alla fine, attorno a Gesù restano solo i Dodici, e Gesù, in un moto umanissimo, che sa di stanchezza e delusione, pone quella radicale domanda: “Volete andarvene anche voi?”. Lo scrittore Luigi Santucci ha scritto una suggestiva vita di Gesù, intitolata appunto. “Volete andarvene anche voi?”. Quella domanda scende come una lama rovente, e divide in due i seguaci di Gesù. Aut – aut! Nessun cedimento a forme di New Age!

Il cardinale Martini in una sua predica parlava di “guado di Cafarnao” da varcare, perché non possiamo giocare con il cristianesimo. Noi corriamo il reale pericolo di vivere nella “cristianità” ma non nel “cristianesimo”, cioè di vivere in una religiosità da scenario, piena di giocattoli religiosi, di sacre finzioni, insomma in una religiosità leggera, piena di nascondigli e di compromessi, part-time, con il piede in due staffe. “Volete andarvene anche voi?”. O Dio o gli dei! O la Parola o le parole! Noi preferiamo ricamare cavilli attorno al “linguaggio duro”, fare i nostri calcoli, quanti i vantaggi e quali gli svantaggi. Ma con Gesù non si fanno buoni affari, non si ottengono privilegi, non si fa carriera; attorno a Gesù tira brutta aria, aria di ostilità, aria di processi e di condanne. Eppure, quanta vittoria in quella sconfitta, quanta gloria in quella vergogna, quanta vita in quella morte! Ma ricordiamolo: anche chi sceglie di restare con Gesù, lo deve fare ogni giorno, con gioia; non si tratta di un semplice “restare”, come il figlio maggiore della parabola; si può restare fedeli solo se si resta innamorati. Un prete, a ottant’anni, non è fedele perché è invecchiato senza abbandonare il suo posto, ma perché sale i gradini dell’altare con leggerezza, come la prima volta, anche se sorretto da un altro. Il suo Dio lo rende giovane nello spirito!

Buona vita e buone vacanze!

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