8 dicembre 2024
Solennità dell’Immacolata Concezione
Festa dell’Immacolata: giorno per riflettere su una donna uguale e diversa da tutte le altre. Maria è persona storica e insieme mistero. Occorre uno sguardo completo alla storia della salvezza per dare la giusta collocazione a Maria. Questa figura di madre non è comprensibile se la togliamo dalla sua concretezza di donna ebrea, vissuta a Nazaret, duemila anni fa. Se si deve parlare della donna coronata di stelle, tutta santa, assunta in cielo, bisogna anche evocare l’umile fanciulla di Nazaret, servizievole e generosa. È necessario evitare di presentare solo privilegi della Vergine. Sarebbe un errore mettere la Vergine su un piedistallo troppo alto e isolato. Viene annullato il suo messaggio, se, a forza di ammirarla, la allontaniamo dalla stirpe di Adamo, dal popolo dell’Alleanza. “Miriam” non è una dea, una donna divina, una superdonna: è una madre, e ogni madre desidera avere figli che le somiglino. A ognuno di noi poco interessa avere una “Regina Madre” ma una “Mamma” con la quale giocare e scherzare.
Una madre ha molta pazienza, soprattutto con i figli difficili. Vedere Maria come fidanzata, come moglie, come madre, come vedova nel buio luminoso della fede, sorretta da una grande speranza, non è facile. Maria, infatti, ha duemila anni di storia. Santi, poeti, artisti ne sono rimasti tanto affascinati fino a idealizzarla, stilizzarla, divinizzarla. Maria è vissuta sulla terra di Nazaret; i suoi gesti e pensieri soggiornavano nel perimetro del concreto; anche se l’estasi era un’esperienza frequente, Maria era lontana dalle astrattezze dei visionari e conservava il domicilio nel terribile quotidiano. Se sottolineo questa “ferialità” in Maria, se per un attimo tolgo l’aureola, se spengo i riflettori, è perché vogliamo vedere quanto è bella Maria a capo scoperto, è per misurare meglio l’onnipotenza di Dio.
Buona vita!