Avete mai sentito parlare del Pesce Pappagallo, o Parrot Fish o pesce con il becco? Se non lo conoscevate adesso avrete modo di scoprire un po’ del suo mondo.
Questi pesci fanno parte della famiglia Scaridae e se ne contano circa 80 specie. Si tratta di pesci tropicali ad eccezione di un paio di specie che vivono nel mar Mediterraneo.
Vengono nominati così per la loro dentatura la cui forma sembra quasi richiamare il robusto becco del pappagallo. Ma non si tratta solo di un aspetto puramente estetico, perché la forma unica della sua bocca è fondamentale per alimentarsi, grazie ad essa riescono a grattare efficientemente le alghe dalla superficie del reef, producendo anche un particolare rumore. Ma non solo, perché riesce a scavare nello scheletro del corallo lasciando profonde cicatrici, una peculiarità che li annovera fra i cosiddetti predatori di coralli. Se adesso state pensando “ ma in questo modo distruggono tutto “… allora posso dirvi che non è affatto così e vi spiego il motivo.
Esiste una continua lotta tra alghe e coralli per accaparrarsi lo spazio nel reef e questi pesci danno il loro contributo creando gli spazi necessari.
Un consiglio degli esperti è che non bisogna mai alimentare arbitrariamente i pesci selvatici, perché se fossero sazi, nello specifico dei pesci pappagallo non rimuoverebbero più le alghe dalla superficie dei coralli, purtroppo con gravi conseguenze per la loro sopravvivenza.
E sapete qual’e l’origine di quel meraviglioso candore delle sabbie tropicali? É un particolare processo dovuto proprio a questi pesci, incredibile vero ? Ed invece è proprio così perché pesci pappagallo, grattando la superficie dei coralli ne ingeriscono anche parte dello scheletro duro. Ma poiché non sono in grado di digerire il carbonato di calcio di cui è composto lo scheletro, allora lo espellono insieme alle feci sotto forma di finissima sabbia, riuscendo addirittura a produrne 100 km all’anno. Ma le curiosità non sono finite e ve le racconterò nel prossimo articolo.