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CASERTA. Qual è la logica di duplicare le opere che già esistono? Il caso del parcheggio interrato di piazza Carlo di Borbone ed il nuovo, milionario Terminal Bus…

Caserta (c.b.) – A fine gennaio,  la Lega (…per Salvini Premier), con un emendamento presentato nell’ambito della discussione parlamentare sul DL Cultura,  proponeva di lasciare ai comuni l’ultima parola sulle decisioni urbanistiche e paesaggistiche, così sopprimendo il parere vincolante delle Soprintendenze. Poi, forse rinsavendo o meditando sui disastri che una tale modifica avrebbe causato specie al Sud dove l’edilizia è la prima materia del commercio politico-elettorale, lo ritirava e non se ne faceva nulla.

Probabilmente il presidente De Luca, il sindaco Marino ed Anthony Acconcia, amministratore unico della società regionale di trasporto passeggeri Air Campania, che giorni fa hanno firmato  il protocollo di intesa per la realizzazione di una Stazione per Autobus, di un centro di accoglienza turistica e – perché no, crepi la taccagneria – di un polo museale sulle tradizioni canapificie  casertane non devono esserne stati avvertiti. E devono aver creduto che le Soprintendenze siano già state tolte di mezzo. Difatti, il manager Acconcia, intervistato dal TG3 Campania nel servizio mandato in onda sull’intesa casertana di Regione, Comune e società  di mobilità campana, commentava che era tutto pronto e che si aspettava solo”…l’ultimo parere della Soprintendenza”.

De Luca ed Acconcia

In pratica i tre si sono sentiti nella possibilità di invertire le cose. Non attendere, come condizione preliminare, il parere della Soprintendenza  ai beni culturali prima di avviare il loro accordo sulle nuove strutture da eseguire, ma procedere esattamente all’opposto.  

Ciò che significa una sola cosa ed ossia che non mettono neanche in conto che la stessa Soprintendenza possa esprimersi diversamente da come essi intendono fare. Eppure parliamo di un’area  e di un manufatto, quello dell’ex-Canapificio, tutelati. L’area, per vincolo paesaggistico data la vicinanza con la Reggia. Peraltro in zona più vicina al monumento rispetto a quella di Ponteselice, dove si ipotizzava di far sorgere il Biodigestore e poi non approvato anche perché sarebbe ricaduto in un ambito di pregio  paesaggistico.

Il fabbricato dell’ex-Canapificio in quanto sottoposto a vincolo architettonico  distinto con codice 3158735.

Ma tutto questo è, in un certo senso, relativo, poiché a dare una veste legale alle cose, ad ogni cosa, non ci vuole niente, quando le relazioni tra soggetti istituzionali coinvolti sono “sintoniche”, per così dire. Come soleva dire l’imperatore Buonaparte: l’Intendence suivra”.

In rosso,l’area di intervento

Qui, quello che viene soprattutto in rilievo è il caso politico, che è enorme. Può un’opera del valore di 44 milioni di euro essere deciso da un sindaco delegittimato da una procedura in corso volta a stabilire se vi siano state infiltrazioni delinquenziali nell’amministrazione comunale? Sono credibili le ragioni esposte a giustificazione dell’intervento, in presenza di un consiglio comunale con una maggioranza oltremodo acquiescente al sindaco ed una opposizione che o viene ridotta all’irrilevanza nella dinamica  dell’assise cittadina o, quando si tratta di progetti di tale incidenza economica e urbanistica e che suscitano interessi di tutti i tipi, sembra ammutolirsi o, al più, balbettare?

Senza consumare ed a caro prezzo quel poco di suolo della città che è rimasto, il Terminal per autobus e l’Hub turistico, che si dice che siano necessari alla città, già esistono. E’ sono il parcheggio interrato di piazza Carlo di Borbone, struttura notevole per tecnologia, servizi  e rifiniture e già di proprietà comunale, che conta oltre 90 stalli per autobus turistici (29 sarebbero quelli ipotizzati con la nuova opera) e 950 stalli per automobili e che con pochi soldi si potrebbe ulteriormente adeguare a nuove esigenze. E sono gli spazi dello stesso parcheggio già pensati per accogliere i turisti, ma mai valorizzati negli anni. E comunque l’Hub turistico per eccellenza è costituito dalla rete di esercizi e locali del centro storico della città, senza necessità di confinare i visitatori nel posto dove arrivano trasportati. E ricordiamo male che, se non fossero intervenute le vicende giudiziarie del parcheggio Pollio, già vi sarebbe previsto un centro di accoglienza e di ristorazione?

Tutto questo pensamento per i turisti di Caserta è certamente lodevole, ma dei casertani chi si preoccupa, se devono trovarsi una città sempre più cementificata ?

IL PARCHEGGIO DI PIAZZA CARLO DI BORBONE CHE DISPONE DI 950 STALLI PER AUTOVETTURE E 90 PER BUS TURISTICI

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2 Comments

  1. Nicola Zampella

    Già mi sono espresso: i 30 ML x un quadrante nell’ex area MA.C.RI.CO, che in Giunta reg.le sono scesi a15 Ml; gli attuali 44 ML x l’HIV su descritto, sono mera propaganda. Entrambi hanno i vincoli della Soprintendenza ma ancor di più, manca la destinazione urbanistica definitiva delle aree.
    Ma quì a CE, “Tutto è possibile”. Sindaco Di Martino…

  2. Nicola Zampella

    #hub#

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