RUBRICHE, Senza categoria

LA DOMENICA, GIORNO DEL SIGNORE…di Don Franco Galeone

Abbiamo due episodi; ciò che li unisce sono due termini:
– la cifra ‘dodici’, indicata come anni di malattia per la donna e come età per la figlia del capo della sinagoga. Il numero ‘dodici’, lo sappiamo, è il numero che rappresenta le dodici tribù di Israele, quindi, indica tutto il popolo;
– l’altro termine è ‘figlia’, adoperato da Gesù per la donna che viene guarita e per la figlia del capo della sinagoga. In entrambe le situazioni Gesù guarisce attraverso una trasgressione: Gesù tocca la mano della bambina già morta (ed era proibito nel Libro del Levitico toccare un cadavere!) e questa ritorna in vita; nel secondo brano, è la stessa donna che compie questa trasgressione. Qualche sottolineatura:

> “Da dietro gli toccò il mantello: Gesù avverte che una “forza era uscita da lui”, e chiede: “Chi mi ha toccato le vesti?”. Cosa vuole dire l’evangelista? I discepoli sono accanto a Gesù, ma non gli sono vicini, loro lo accompagnano, ma non lo seguono. Non basta stare fisicamente accanto a Gesù per riceverne la forza della vita.

> “La tua fede ti ha salvata”. La tua fede? La donna ha trasgredito un precetto religioso; eppure per Gesù è un gesto di fede! Dio non si concede come un premio per la buona condotta, ma come un dono. Il premio dipende da chi lo riceve, il dono dalla generosità del donatore. E quindi nessuno si può sentire escluso dal Signore. E non solo. Gesù non la manda al tempio a offrire i due colombi come era previsto dalla legge, ma le dice “Va’ in pace!”. Va’ verso la felicità!

CONDIVIDI

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*