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LO STORICO COMITATO MACRICO VERDE RINTUZZA IL TENTATIVO DI EMARGINARLO SULLA OPACA VICENDA DELLA DESTINAZIONE DELL’ AREA

Caserta (pm) – Conoscendo quanto questa amministrazione comunale inclini, molto di più delle passate, al partito del cemento, non le sarà parso vero che la curia casertana le abbia chiesto finalmente di voler costruire in vario modo all’interno dell’area verde dell’ex Macrico. Il sindaco Marino, che aveva tentato l’operazione altre volte e da ultimo con il bordone dell’università, ma incontrando l’opposizione del comitato cittadino Macrico Verde (una realtà che, con una forte legittimazione cittadina e sotto la presidenza del vescovo emerito Nogaro, da oltre venti anni si oppone alla speculazione edilizia dell’area), non si è certo lasciato sfuggire l’opportunità di realizzare ciò che da sempre ha in mente. Probabilmente, nel suo modo di vedere, “sprecare” un terreno tanto vasto per realizzare un parco verde pubblico, anzichè lottizzarlo con tutti i risvolti di consenso e di relazioni nell’influente mondo dell’edilizia casertano gli deve apparire una disdetta. Che poi lo si lottizzi con cemento privato, semiprivato, pubblico o semipubbico, in questa prospettiva cambia ben poco. Conta la cifra spopositata dell’investimento di oltre 180 milioni (centoottanta, nessun refuso tipografico) di euro.

Non appena il primo cittadino, dicevamo, ha ricevuto dal vescovato il masterplan del progetto di “Rigenerazione urbana dell’area ex-Macrico, futuro Campo Laudato sì” per la valutazione comunale, non ha frapposto tempo in mezzo. Singolarmente, perchè quando si è trattato, tra i tanti esempi possibili, di discutere la petizione forte di oltre 10mila firme del comitato Macrico Verde per la destinazione a parco pubblico dell’area ha fatto passare alcuni anni.

Ha così convocato per il prossimo 6 giugno la riunione preparatoria finalizzata all’indizione della Conferenza dei Servizi prevista dalla legge sul procedimento amministrativo. Sono stati convocati gli uffici pubblici che hanno potenziale competenza nella questione.

Qui si inserisce il comitato Macrico Verde (nelle foto di testa, i portavoce del Comitato Macrico Verde Maria Carmela Caiola e SergioTanzarella, una immagine di repertorio della Fondazione Casa Fratelli Tutti, ente giuridico preposto alla gestione del compendio terriero, l’area del Macrico in veduta aerea) che ha formalmente chiesto all’amministrazione comunale di intervenire alla riunione in quanto portatore di interesse diffuso. Staremo a vedere cosa accadrà, perchè c’è da attendersi realisticamente che la richiesta venga elusa attraverso cavilli burocratici. Ce lo fanno dire soprattutto gli ultimi sviluppi registratisi sulla vicenda, con la nascita, dalla costola stessa del comitato Macrico Verde, di un nuovo comitato che si presenta acquiescente rispetto ai piani episcopali e non vorremmo perchè speri in prospettive di cogestione di quanto si vorrà realizzare. E perchè la insistita propaganda a favore del masterplan realizzata in questi mesi ed in tutti i modi tende ad esaltare i presunti scopi sociali e comunitari del progetto. In questo senso leggiamo anche l’apertura al pubblico del primo quadrante boscato previsto nei prossimi giorni. Uno specchietto per le allodole ai fini del consenso di massa, per avere campo libero per tutto il resto dove forti e maggiori sono i finanziamenti attesi con la realizzazione di opere superflue per una cità che manca di tutto a cominciare dal verde.

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