E’ andata in scena a Caserta nella splendida cornice del Belvedere di San Leucio, patrimonio dell’Unesco, la prima Convention degli Ufficiali di Gara di pallavolo.
Presenti un centinaio di ufficiali di gara, dai territoriali ai nazionali di ruolo A e B, ad assistere alla prima Convention UDG, evento diretto e fortemente voluto dalla Responsabile Regionale UDG Claudia Lanza. Relatore di tutto rispetto, Stefano CESARE attualmente il miglior arbitro italiano, che milita in Serie A dal 1999 ed è riconosciuto a livello internazionale dal 2010, nonché fischietto ai Mondiali nelle ultime quattro edizioni.
Stefano Cesare in qualità di relatore ha magistralmente condottò l’evento suscitando il coinvolgimento, per circa due ore, della platea di fischietti campani.
“Per me è stato un grande onore ricevere questo invito e venire a Caserta in questa splendida location – ha dichiarato Stefano Cesare -“ Una convention meravigliosamente organizzata! Una platea incredibile di circa 130 persone che hanno riempito la magnifica Sala all’interno dello splendido sito Unesco del Belvedere di San Leucio. La commissione regionale ufficiali di gara della Campania era presente al completo ed ottimamente capitanata da Claudia Lanza, tra l’altro collega arbitro di serie A, la quale mi aveva qualche settimana fa invitato per questo evento, unico nel suo genere. Preso possesso del palcoscenico che mi è stato offerto, abbiamo svolto un incontro altamente interattivo cercando di stimolare la partecipazione attiva dei presenti; a giudicare da quanto si è visto questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto.
Il segreto del successo credo sia stato nonpropinare una ricetta pronta e servita, ma fornire spunti ed elementi di riflessione. In particolare, i giovani arbitri, quelli con meno esperienza, sono sembrati essere molto partecipativi. Naturalmente io stesso, in qualità di ospite/oratore, come sempre mi capita in queste occasioni ho imparato tante cose nuove e sperimentato un’emozione nuova e gratificante.
“Le due ore di lezione hanno rivelato non solo le capacità personali di Stefano Cesare ma soprattutto i sui pregi umani – afferma la responsabile Regionale Caludia Lanza, Responsabile regionale UDG, anche lei con un curriculum di tutto rispetto ed arbitro da 19 anni, – che ha fortemente voluto la presenza di Stefano. E’ lei stessa che fornisce una visione innovativa della figura arbitrale- “cerco costantemente di trasmettere tramite anche la mia crescita personale , spunti che possono essere di ausilio ai giovani in questo settore, la pallavolo è cambiata ed anche il Settore arbitre deve aggiornarsi, lavorerò sicuramente in tal senso affinchè giornate come questa non restino isoltae. Bisogna decidere ad un certo punto se si vuole fare l’arbitro oppure essere arbitri, ed io mi sento arbitro in primis, cerco di ragionare come arbitro, scavo nella mia esperienza professionale per crescere e per migliore e per consentire al Settore Arbitrale di uniformarsi ai cambiamenti della pallavolo moderna.” Traspare passione ed impegno dalla sua voce e dalle sue parole e prosegue: “ Io stessa cerco costantemente di aggiornare la professione, di migliore e questa convention è stata l’occasione perché il vivaio del settore arbitrale potesse fare uno step ulteriore di crescita professionale ed umana, per i più giovani conoscere e raffrontarsi con Stefano Cesare è stato di vitale importanza. Il contributo di Stefano è stato prezioso. La convention è stato momento di formazione, che non resterà isolato, per il confronto e la crescita: sono questi i punti cardine su cui stiamo fondando il nostro lavoro all’interno del settore regionale
Con maestrie e nonchalance Stefano Cesare si è posto con estrema semplicità , rendendo “umano un ruolo che spesso viene visto con distacco e da comprimario quando invece è di vitale importanza “Senza la presunzione di voler insegnare nulla a nessuno, ma con l’intento di avere una osmosi di informazioni tra tutti noi. Abbiamo cercato di incentrare tutto sulla ricerca dell’entusiasmo e delle motivazioni, fattori fondamentali per la carriera d’un arbitro ma anche nella vita di tutti i giorni”.
L’ultima partita dei mondiali arbitrata da Stefano Cesare, il quarto di finale tra Polonia e Stati Uniti, è stata presa in esame per analizzare, in chiave emotiva, i momenti più delicati della gara. “I momenti di difficoltà, i pensieri che ci pervadono nei passaggi più delicati: la gestione tecnica di una partita di un arbitro – spiega Cesare – è inevitabilmente condizionata dalle sue emozioni. Imparare a riconoscerle e controllarle è uno dei segreti per fare strada e non smarrirsi. Ho ricevuto molti feedback e questa grande partecipazione degli arbitri campani mi ha fatto un enorme piacere”.
Alla fine della convention si apprende che pochi sanno, però, che dietro una carriera arbitrale di successo c’è un percorso molto lungo, ci vogliono più di molti anni di gavetta in partite di alto livello per diventare per esempio arbitro di serie A. Il percorso di formazione è fatto di grandi sacrifici e richiede doti mentali particolari. L’attitudine a prendere decisioni giuste in brevissimo tempo è uno degli elementi che giocano un ruolo fondamentale. Queste capacità non sono insite in ogni individuo, si possono potenziare e incrementare con l’impegno, ma non si creano da zero, o ce l’hai o non ce l’hai. Non si tratta di prendere decisioni affrettate dettate solo dal caso, ma si tratta della capacità di riuscire a vedere nel più breve tempo possibile tutte le variabili, valutare ogni sfaccettatura e fare la scelta migliore. Compito difficilissimo! Noi auguriamo a tutti quelli che intendono diventare arbitri di seguire le orme di Stefano Cesare di Claudia Lanza.